CASALE – Uno dei temi al centro della visita di Daniele Mandrioli, Direttore del Centro di Ricerca sul Cancro “Cesare Maltoni” dell’Istituto Ramazzini di Bologna, alla sede di Casale Monferrato del DAIRI è stato di affrontare l’argomento di una rete regionale di ricerca sull’amianto che veda protagonisti i professionisti del Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI) e i ricercatori dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale e dell’Università degli Studi di Torino, con la collaborazione dell’Istituto Ramazzini di Bologna. Visita avvenuta a margine della partecipazione del Direttore alla giornata “Cura, Ricerca e Comunità” del 19 gennaio organizzata durante i festeggiamenti di Sant’Antonio Abate, patrono dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria.
In quell’occasione, prima della consegna dei Premi della Ricerca al miglior paper-articolo pubblicato nell’anno 2021 e al miglior progetto di ricerca delle professioni sanitarie, Mandrioli ha parlato di “Le patologie di origine ambientale: una priorità globale”.
Il Centro di Ricerca sul Cancro “Cesare Maltoni” dell’Istituto Ramazzini, infatti, è il secondo centro nel mondo per numero di sostanze studiate in base alla loro cancerogenicità dopo il US National Toxicology Program, e dal 2019 partner del DAIRI, diretto da Antonio Maconi, nella ricerca sulle patologie ambientali.
L’intervento ha evidenziato come, sulla base delle evidenze scientifiche, si stimi che oltre il 95% dei tumori sia dovuto a cancerogeni ambientali e allo stile di vita, mentre meno del 5% derivi da sindromi famigliari o genetiche.
La prevenzione è il mezzo più efficace sia dal punto di vista della salute pubblica sia dal punto di vista economico: per ogni dollaro investito per controllare l’inquinamento atmosferico, vi è un ritorno economico di 30 volte. Le principali esposizioni chimiche identificate come prioritarie includono: silice, metalli pesanti, solventi, coloranti, nanomateriali artificiali, sostanze perfluorurate, interferenti endocrini, pesticidi, inquinamento dell’aria e amianto.
Ed è proprio sulla tematica amianto, problematica che caratterizza il territorio casalese, che si è svolto venerdì 20 gennaio l’incontro nella sede DAIRI di Casale Monferrato, le cui attività sono coordinate da Marinella Bertolotti, finalizzato a pianificare progetti di ricerca per approfondire i meccanismi di inglobamento delle fibre nei tessuti corporei.
All’appuntamento hanno partecipato professionisti afferenti ai diversi settori del DAIRI coinvolti nello studio delle patologie amianto correlate e ricercatori dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale e dell’Università degli Studi di Torino.
Sono state poste le basi per creare una rete regionale di ricerca sull’amianto che, in collaborazione con l’Istituto Ramazzini, possa sviluppare metodiche di identificazione e quantificazione delle fibre di asbesto in tessuti biologici utilizzando tecniche di spettroscopia e microscopia. I progetti di ricerca condivisi hanno come obiettivo quello di ottenere informazioni e migliorare le conoscenze circa i possibili meccanismi di natura patogenetica che insorgono a seguito dell’esposizione all’asbesto.
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