Mercoledì 25 maggio, nel Parco del Bricel, a Chivasso, alle ore 10:30, sarà presentato il “Manta River project 2: azioni per individuare strategie di contrasto alla plastica nelle acque del Po”.
Il progetto è stato chiamato Manta, dallo strumento utilizzato per svolgere il campionamento in acqua, che ricorda quei pesci eleganti, ed ha lo scopo di identificare e classificare le microplastiche delle acque dolci lungo il corso del Po e la loro potenziale concentrazione. Si tratta di microplastiche superficiali (dalle dimensioni di un millimetro, fino a livello micrometrico), che galleggiano e che dunque hanno una peso specifico inferiore a quello dell’acqua.
Al progetto, rivolto “Verso l’inquinamento zero dell’aria, dell’acqua e del suolo”, uno dei principali obiettivi del Green Deal europeo, ha aderito l’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese.
La prima fase della ricerca, ultimata nel 2020, ci dice che solamente l’11% delle microplastiche deriva da sorgenti civili, il 25% da materiale di imballaggio di origine industriale ed il 64% da scarichi di depuratori.
Manta River project 2 sarà decisivo per validare statisticamente i dati già ottenuti e trarre considerazioni importanti. Fattore distintivo di Manta River Project 2 sarà l’uso di uno strumento che riesce a raccogliere le microplastiche ancora più piccole di quelle raccolte in passato.
Le plastiche sono costituite da tanti polimeri differenti, quindi selezionare i polimeri è importante anche per risalire alla fonte di produzione e per avere un quadro di quali siano quelle più abbondanti.
Partecipano al progetto Manta River Project 2: l’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po, l’Università degli Studi di Milano, l’Università La Sapienza di Roma – Dipartimento Ingegneria Chimica Materiali Ambiente, l’Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente ed Energia Emilia-Romagna, la Struttura Oceanografica Daphne, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po e l’Ente di gestione delle Aree Protette del Po piemontese.
Nell’ambito del progetto Manta River Project 2, l’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese agevolerà prelievi e monitoraggi a Chivasso, in provincia di Torino, e ad Isola S. Antonio, in provincia di Alessandria, all’interno del Parco Naturale del Po piemontese. Saranno 12 le giornate di impegno, per un anno di lavoro. Fondamentale è la collaborazione degli Amici del Po di Casale Monferrato, che con le sue imbarcazioni garantirà gli spostamenti dei tecnici.