CASALE – Attualmente il bilancio è di 127 morti, ma sono oltre 200 i feriti, di cui un’ottantina versano in grave condizioni. L’attacco più grave sul territorio francese nel dopoguerra. Ed eccezionali sono state anche le misure adottate dall’Eliseo che ha innalzato al livello Alfa – Rouge Allarm (che prevede la chiusura delle frontiere), l’allarme sulla sicurezza interna: non era mai accaduto negli ultimi 70 anni. Ad ora non sono stati registrati cittadini italiani tra i morti e i feriti gravi. La Farnesina, che nel suo ultimo comunicato ha chiesto ai connazionali di attenersi alle indicazioni delle Autorità locali e ad evitare ogni spostamento, riferisce di soltanto due italiani tra i feriti lievi. Segnalato anche, ma la notizia è da confermare, la possibilità che ci sia una ricercatrice universitaria italiana presso la Sorbone, nell’elenco dei dispersi.
E in queste ore di terrore a Parigi c’è anche la casalese Serena Crosetto, da mercoledì scorso nella capitale francese con l’amica Marta Muggiani per trascorrere una settimana di vacanza. “Siamo arrivate mercoledì e ieri sera, quando sono iniziati gli attacchi, ci trovavamo a vedere la partita di basket di serie A francese tra Paris Levallois e l’Elan Chalon, allo stadio Pierre de Coubertin. – ha detto questa mattina Serena – Non ci siamo accorte di nulla perché fortunatamente ci trovavamo dall’altra parte della città. Una mia amica che abita negli Usa è stata la prima a contattarmi. Mi ha chiesto se andasse tutto bene a Parigi, e considerato che l’avevo sentita il giorno prima, ho subito capito che fosse accaduto qualcosa. Ho guardato su internet e ho visto quanto stava accadendo. Un mio amico quindi ci ha riaccompagnato in centro, nel nostro appartamento, utilizzando la Tangenziale sud, e quindi evitando le zone coinvolte».
La tensione è alta ma Serena, abituata a viaggiare molto in giro per il mondo e già testimone indiretta degli attentati di Sharm El Sheik, è rimasta lucida. «La mia amica vorrebbe rientrare subito a casa, io invece riesco a restare più lucida. E poi avevamo in programma di tornare martedì e così faremo. Non voglio alimentare indirettamente questa strategia del terrore». Anche i parigini, già questa mattina, stanno cercando di reagire, seppur duramente feriti. «Guardando dal balonce si vede che la vita pian, pano sta ricominciando. I negozi sono aperti e la gente passeggia. I francesi non sono gente che si piange addosso». La Farnesina non le ha ancora contattate. “Non siamo state contattate dalle istituzioni, anche perché era un viaggio privato, non organizzato, e quindi non eravamo rintracciabili. Solitamente mi registro sul sito della Farnesina Viaggiaresicuri.it, ma questa volta me ne ero dimenticata. Abbiamo comunque provveduto a informare subito le nostre famiglie ed i nostri cari. In tanti ci hanno scritto anche messaggi e sui vari Social».
SPORT ITALIANO IN LUTTO
Su decisione del Presidente del Coni, Giovanni Malagò, già ratificata dalla FederCalcio, il mondo dello sport rappresenterà il proprio sentimento di cordoglio, osservando un minuto di silenzio su tutti i campi, ad ogni livello di competizione.