Dopo la morte
l’arcobaleno
della speranza
L’inaugurazione di sabato 10
settembre del quartiere Eternot
con il bel parco giochi marca la
decisa speranza di chiudere un
passato triste, perché dove c’era
la fabbrica della morte ora l’area
è stata bonificata e i bambini
e ragazzi possono trovarsi
per giocare, respirare l’aria pulita
e guardare al futuro senza
la paura della “mala polvere”.
Dopo trent’anni dalla chiusura
dello stabilimento dell’Eternit
voluta fermamente dal Sindaco
di allora Riccardo Coppo,
continuano purtroppo ancora
le morti (e ormai sono migliaia)
per il male subdolo che
soffoca chi ha respirato, anche
quarant’anni prima, il “polverino”.
Quando gli avvocati dell’Eternit
fecero la proposta indecente
ai famigliari delle Vittime
dell’amianto e ai Comuni che
avevano posto il contenzioso di
ritirarsi dalla lite giudiziaria
in cambio di una sostanziosa
mancia e il Comune di Casale,
con altra Amministrazione,
era tentato e spinto da pragmatici
consiglieri che dicevano che
la potentissima multinazionale
alla fine non avrebbe pagato
nulla, quindi era meglio prendere
la mazzetta milionaria
(18 milioni!) e con quella dare
lavoro, risanamento, sostegno
ai famigliari, venne la corale
richiesta di non farci comprare
il silenzio, perché la fibra tossica
continuava ad essere prodotta
in tanti paesi, dal Brasile
all’Australia e fino ai più poveri
e Casale doveva essere la capofila
della difesa della salute
nel mondo.
Rivendichiamo la lungimiranza
di chi partecipò alle fiaccolate
sotto il Municipio, la dignità
della fermissima posizione
del Vescovo Catella e del nostro
giornale, in un coro sempre più
grande e che dettò la linea alla
città.
Il quartiere risanato del Ronzone,
il parco giochi, il futuro
della nostra gente, raccolgono
le lacrime, la memoria e le sofferenze
dei morti, e le trasformano
in un arcobaleno di speranza.
paolo busto