CASALE – Lo scorso fine settimana è stato un week-end che ha voluto celebrare l’importanza storica del Monferrato vitivinicolo nei decenni passati dedicato al centenario della nascita di Paolo Desana, padre della Doc, (7 gennaio 1918) e al bicentenario della nascita di Giuseppe Antonio Ottavi (18 ottobre 1818). A promuovere l’evento a Palazzo Vitta è stato il Comitato Casale Monferrato Capitale della Doc in collaborazione con Le Muse, il Circolo Filatelico Numismatico Casalese e Poste Italiane. L’iniziativa si è aperta con una chiacchierata su Desana dove sono emerse le varie sfaccettature della persona che, oltre ad essere il padre della Doc, è stato anche politico, marito, padre uomo. “Un grande trascinatore, che ha compiuto gesti eroici di resistenza al nazifascismo, un vero e proprio capo spirituale”, così lo ricorda Andrea Parodi, consigliere dell’Associazione Nazionale Reduci della Prigionia. Desana promosse anche l’università “del tempo”, cioè ogni prigioniero dava lezione agli altri sulla sua specializzazione. Alla chiacchierata sono intervenuti anche Pinetto Giorcelli, anche lui internato in Germania nel 1944, l’imprenditore cuneese Angelo Gaja che ha sottolineato “A Desana non va solo il merito di aver ideato la legge 930, ma quello di averla saputa tutelare nel ventennio che ne è seguito, aiutandola a crescere”. Grazie all’impegno di Desana, oggi i vini italiani si stanno sempre più rivalutando. “L’Italia conta ben 10milioni di enoturisti l’anno e grazie alle Doc le esportazioni sono state incrementate. – ha sottolineato il figlio Andrea Desana – Ad oggi il nostro paese conta quasi 400 DOC e DOCG, ma in particolare 400 Consorzi di Tutela di Tali Denominazioni”. A fare da moderatore Massimo Biglia con introduzione di Ima Ganora, letture di alcune memorie di Lena, moglie di Paolo Desana, da parte di Roberto Milani e Ramona Bruno. Apprezzata la mostra “Immagini di Casale Monferrato ad inizio ‘900”.