Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Lauro Luparia, ex convittore del collegio Trevisio, durante il convegno dedicato a Padre Mario Vacca.
Padre Mario Vacca e l’ “Associazione Ex Alunni Collegio Trevisio”. Questo è quanto andrò a trattare sperando di riuscire a trasferire nel breve tempo che mi è concesso lo spirito con cui questa associazione ha operato per tanti anni. Io non ho avuto modo di conoscere Padre Mario nella sua attività di Rettore del Collegio Trevisio perché sono stato convittore molto prima, anni 58-61 con messa in latino tutti i giorni. L’ho apprezzato molto più tardi nella funzione di organizzatore e assistente spirituale della “Associazione Ex Alunni Collegio Trevisio”. Per iniziare a scrivere questi appunti mi sono soffermato a guardare la fo-to che ritrae i convenuti del 1° raduno nel cortile del Trevisio un sabato pomeriggio e precisamente il 15 settembre 1990. La foto presenta i volti di tanti che oggi non sono più fra noi e a cui va il nostro deferente pensiero.
Padre Mario sta in mezzo, il volto giovanile e sereno aperto al sorriso.
Dopo le foto di rito, ci riunimmo nell’Aula Magna della Scuola Media Trevigi, il nostro antico refettorio. Ideatore del raduno e regista dell’evento fu il Comm, Zanatta , per tutti l’amico Adolfo. Saluti, ringraziamenti, iniziative programmi e organizzazione, sopratutto questi ultimi due segnarono la seduta: programmi e organizzazione. Venne eletto un Comitato Direttivo destinato a durare nel tempo, supportato più avanti da uno statuto. Venne redatto un manifesto e lanciato l’obiettivo del programma sintetizzato in una espressione che troverà il plauso e la soddisfazione di Padre Mario, Raduno come scuola di valori che continua. Tanto è che l’anno successivo , prima di Pasqua, padre Mario tratterà il tema :”Scuola di valori che continua: i cristiani nella famiglia e nella società”. Luogo di intrattenimento è sempre l’Aula Magna della Scuola Media Trevigi. Poi è tutto un susseguirsi di avvenimenti, iniziative, proposte…. E tutti gli anni ci si trova a settembre. Si era partiti alla grande, con una animosità, un fervore, una dinamica che oggi ci stupisce. Basti pensare che per fine ottobre dello stesso anno 1990 si riesce a tenere una conferenza su Cesare Pavese per il 40° della sua morte. L’Auditorium S. Filippo non riesce a contenere tutti i partecipanti. Relatore è Padre Giovanni Baravalle che tratta l’argomento: “Pavese al Trevisio nel ricordo di un amico”. La più bella rievocazione di Pavese cui ho assistito senza nulla togliere a quella organizzata, sempre dall’ Associazione, nell’aprile del 2016 per celebrare il centenario della nascita di Padre Baravalle. In quella occasione fu trattato il tema: “Padre Baravalle, Cesare Pavese, il Trevisio e la Biblioteca Civica di Casale negli anni 1943-45” ed il luogo del convegno era sempre l’Aula Magna della Scuola Media Trevigi.
Rievocare il percorso della nostra Associazione con Padre Mario richiederebbe un tempo che non disponiamo; cercherò solo di far comprendere la spiritualità che Padre Mario riversava sul gruppo dirigente, che era dettata dal grande amore che lui nutriva per l’ “Associazione”. Citerò a tal proposito quello che Padre Mario scrisse nella lettera per gli Auguri di Pasqua del 1996. Un pensiero sempre ispirato alla “Scuola dei Valori che continua” che sintetizza in modo semplice e chiaro la missione della Associazione. Scriveva Padre Mario nella sua missiva datata 25-mar-zo 1996:”Vi giunga l’augurio pasquale mio e di tutti i Padri. L’augurio pasquale è soprattutto augurio di pace: pace nelle vostre famiglie, pace nelle convivenze di cui fate parte, pace nella realtà in cui si svolge il vostro quotidiano impegno. Un impegno che nessun ex-alunno del Trevisio deve disattendere. Nell’anno precedente, e più precisamente nel mese di settembre 1995, Padre Mario ci aveva donato un libriccino da lui redatto intitolato:” Ex-Alunni: verso una nuova identità dell’Associazione”. In questo libretto c’era l’impostazione data alla nostra Associazione, impostazione che è sintetizzata in tre parole chiave: Ricordare-Condividere-testimoniare. “Se il ricordare si riferisce ai momenti vissuti insieme e ai valori di vita appresi al Trevisio; se il condividere ha un suo sbocco nella condivisione della missione dei Padri Somaschi soprattutto nelle frontiere di prima linea(i paesi di missione) attraverso sostegni sia finanziari che di volontariato, il testimomiare ha una sua espressione non solo individuale ma anche di gruppo. L’Associazione, come tale, in precisi momenti, attraverso voci autorevoli, propone ad altri i valori in cui crede e che vuole promuovere”. Questo scriveva Padre Mario con gli auguri pasquali di marzo 1996. E la risposta della associazione fu rapida, quasi immediata. All’Auditorium San Filippo venne dibattuto l’argomento “Tornare ad amministrare come buoni padri di famiglia”. Intratteneva una voce autorevole: il Vescovo di Alba Mons. Sebastiano Dho. Un altro importante momento fu l’incontro di settembre 2002 a Crea. Padre Mario trattò l’argomento che stavamo iniziando a vivere: la globalizzazione. Si rivolse ai presenti (circa una sessantina) illustrando prima brevemente questo fenomeno sotto il profilo economico e sociale per poi dare un’indicazione di comportamento il cui pensiero si può sintetizzare così: “La “Globalizzazione” procede per gradi. Già esistono realtà che avvicinano ed uniscono. L’appartenenza ad una comune matrice, quale è l’Associazione Ex-alunni del Trevisio, può innescare più tipi di rapporto: conoscenza, amicizia, solidarietà, collaborazione. Gobalizzazione, perché restarne fuori? Rendiamo dunque vive ed operanti le realtà di aggregazione di cui facciamo già parte: famiglia, vicinato, luogo di lavoro, associazioni ! Ogni scintilla di sincera vicinanza e di mutua collaborazione è un passo verso la globalizzazione. (Un pensiero che rientra bene nella visione ecumenica del mondo che ha la Chiesa Cattolica). In quello stesso anno 2002 , in cui ricorreva anche il suo 50°di ordinazione sacerdotale, andò a Fatima e con se portò l’elenco degli ex-alunni del Trevisio che scorreva lentamente nei momenti di preghiera. E ha pregato per tutti. Tutti noi eravamo nel suo cuore e ci affidava alla Madonna perché vegliasse su di noi e sulle nostre famiglie.
La Famiglia! Non c’è lettera di augurio pasquale o natalizio in cui non ci siano anche i saluti e le preghiere per le nostre famiglie. La Famiglia! Istituzione importante da coltivare e rispettare, sempre al centro della
sua attenzione. Nella sua lettera del 2003, che inviò con gli Auguri di Natale scriveva: “Il Buon Natale entri in casa vostra come una ventata di affettuoso augurio a ciascuno di Voi e alle Vostre Famiglie. Possa essere una eco lontana di quell’augurio che negli anni belli del Trevisio ci si scambiava la sera prima di “smobilitare” per qualche giorno; sullo sfondo le braccia aperte dei vostri cari che vi attendevano per godersi la vostra bella compagnia ed immergervi nel calore degli affetti familiari. Ora siete voi a spalancare le vostre braccia per stringere quella Famiglia di cui il Signore Vi ha fatto dono. E sappiate che la preghiera ed il ricordo dei vostri padri, già vostri educatori, accompagna voi e le vostre famiglie”. Così manifestava l’affetto e l’attenzione verso i suoi “ex alunni” Padre Mario Vacca. L’ultimo breve incontro che io ebbi con Padre Mario fu nella chiesa dello Istituto Mazzone a novembre del 2006 quando si celebrò la messa di Trigesima per Padre Luigi Bosso. Poi le cose precipitarono; alcuni validi collaboratori vennero meno e nel 2010 il Presidente Gian Luigi Alessio morì. E anche Padre Mario iniziò un lento declino sino a che concluse la sua vita terrena nella comunità di
Narzole il 13 marzo del 2015. Il mio rammarico è quello di non aver potuto (per motivi di lavoro soprattutto) continuare a frequentarlo in quella circostanza. Il rammarico di non essere stato di conforto a questo Padre che tanto aveva dato al Trevisio, agli ex alunni, alla Comunità Somasca e alla società. Ma nel mio cuore, nel cuore di tutti gli ex qui oggi presenti, tu Padre Mario sei sempre con noi e noi non ti dimenticheremo.
Sino a che avremo anelito di vita serberemo il ricordo dei tuoi insegnamenti e continueremo a diffondere quel ricco patrimonio spirituale e culturale cui ci siamo formati. Quella “Scuola dei Valori”, che sono stati gli anni della nostra permanenza al Trevisio, quella scuola di valori continua.