CASALE – Il popolo delle fiaccole ha detto “No” al continuo ridimensionamento dell’Ospedale Santo Spirito. Oltre seicento persone venerdì scorso hanno affollato il piazzale antistante al nosocomio casalese, per chiedere all’amministrazione comunale che si faccia portavoce in Regione affinché venga immediatamente adottata una politica che salvaguardi un ospedale storico e geograficamente strategico.
Una piazza resa suggestiva da centinaia di candele illuminate, organizzata dal Presidio Sanità, che riunisce le forze di centro destra ma non solo. Hanno appoggiato l’inziativa, infatti, anche Monferrato 2020, Gruppo Sintesi ed il Comitato per la difesa della salute dei cittadini monferrini, coordinato da Giorgio Demezzi e che venerdì prossimo è di nuovo pronto a scendere in piazza.
Grande assente, nonostante l’invito alla manifestazione che non aveva bandiere o simboli di partito, il sindaco Titti Palazzetti (e l’Amministrazione) che ha annunciato la propria assenza sia per altri impegni già assunti, che per le motivazioni degli organizzatori, definite “non corrette” dal Primo cittadino. E il botta e risposta non si è fatto attendere, con la pubblicazione da parte del Presidio del documento ufficiale della Direzione generale dell’Asl che confermava le motivazioni della protesta. Primo a prendere la parole è stato il promotore dell’iniziativa Federico Riboldi, coordinatore e portavoce del movimento. “Ogni volta che viene annunciato un taglio si parte sempre da Casale – ha detto il vicepresidente del Consiglio Comunale Federico Riboldi (Fratelli d’Italia) – ma a questo gioco non ci stiamo più. È solo l’inizio di una vasta mobilitazione per la sanità casalese e per il mantenimento di uno standard di alto livello al Santo Spirito. Una nuova generazioni di ventenni, trentenni e quarantenni sta crescendo in città. Non facciamo promesse se non una: ogni qual volta Casale sarà minacciata saremo sulla barricata. Non riduranno Casale a un paesone. Ci batteremo per continuare ad essere una città”. “Sono un avvocato e ho vissuto la lenta agonia del nostro tribunale – ha detto Emanuele Capra, capogruppo della LegaNord – Eh sì, perché non è stato soppresso improvvisamente, è stato un processo lungo: andava in pensione un cancelliere e non veniva più sostituito, c’erano continue sottrazioni…. fino all’epilogo che tutti conosciamo. Non è che si sta ripetendo lo stesso copione con il Santo Spirito? Come molti di voi ho scelto di vivere qui, ma ora sono seriamente preoccupato: riuscirà questa città a garantire un futuro alle nostre famiglie, ai nostri figli?”. Presente anche Forza Italia, con Nicola Sirchia, che ha applaudito all’iniziativa: “Questa è la Casale che mi piace, quando c’è da mobilitarsi per una giusta causa è sempre presente”.
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