CASALE – La Polizia di Stato di Casale Monferrato, martedì 7 maggio ha tratto in arresto in esecuzione della misura di custodia cautelare in carcere emessa dall’A.G. di Vercelli, K.M., di anni 39, cittadina bulgara residente a Valenza. Le indagini hanno avuto inizio il 20 marzo scorso, quando la locale Squadra Investigativa acquisiva la notizia dell’accesso al pronto soccorso dell’ospedale cittadino di un uomo casalese, di anni 60, vittima di una rapina presso la sua abitazione compiuta da una donna che gli aveva somministrato della droga. Il medesimo, convocato presso quegli uffici, forniva elementi utili alle investigazioni, riferendo di aver conosciuto qualche giorno prima la donna in questione su un sito internet di incontri e di aver organizzato con lei di vedersi in città, sabato 16 marzo. Dopo averla avvicinata nei pressi della stazione FS si recavano presso la sua abitazione ove la stessa, esternando la volontà di avere un rapporto sessuale, gli proponeva di ingerire una “polverina” che a suo dire avrebbe aumentato la durata e le prestazioni dell’atto. Dopo averla ingerita la vittima cadeva in uno stato di sonnolenza da cui si riprendeva solo nelle prime ore della notte della domenica seguente, accorgendosi che insieme alla sconosciuta erano spariti il suo bancomat, due telefoni cellulari, un orologio da polso e denaro contante. A seguito di una prima ed immediata attività investigativa, la donna veniva identificata e segnalata in stato di libertà all’A.G. per il reato di rapina. Le successive indagini, anche di natura tecnica, consentivano di individuare un’altra vittima, un uomo residente in Novara, al quale K.M., con modalità analoghe, asportava telecamere, videocamere, telefoni cellulari, due orologi da polso e preziosi. Entrambe le vittime, in una successiva individuazione fotografica, riconoscevano la su citata K.M. nell’autrice delle rapine. In occasione di un ulteriore incontro in Genova, la malvivente veniva sottoposta ad una perquisizione personale che consentiva di rinvenire, tra l’altro, un flacone di narcotico occultato all’interno della borsa, da ricondurre alla sostanza utilizzata nelle precedenti rapine e che verosimilmente avrebbe fatto ingerire anche all’uomo con cui aveva organizzato l’incontro in questione. L’ignaro uomo, interpellato dai poliziotti, confermava di aver conosciuto la predetta, qualche giorno prima, navigando in rete su un sito di incontri. La perquisizione veniva estesa anche all’abitazione di residenza della medesima, ove sono stati rinvenuti alcuni degli oggetti trafugati nelle circostanze sopra descritte, riconosciuti dai legittimi proprietari. Gli accertamenti esperiti hanno consentito al G.I.P. del Tribunale di Vercelli di emettere ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita dal personale operante con la traduzione della malvivente presso la casa circondariale di Vercelli.
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