CASALE – Dal 25 novembre inizieranno i trasferimenti di una cinquantina di lavoratori delle Officine Meccaniche Cerutti dallo storico stabilimento di Casale a quello di Vercelli. Il trasferimento riguarderà dipendenti delle lavorazioni meccaniche, del magazzino e della logistica. E’ uno dei punti affrontati ieri durante l’incontro che si è svolto in Confindustria a Casale fra azienda e sindacati. “Durante l’incontro sindacale abbiamo fatto il punto della situazione sulle tematiche già trattate nelle precedenti riunioni – indicano in una nota dalle Officine Meccaniche Cerutti – più in particolare abbiamo focalizzato l’attenzione sul programma di trasferimento di alcuni lavoratori dallo stabilimento di Casale a quello di Vercelli, che riguarderà una cinquantina di persone, evidenziando che un primo gruppo verrà trasferito nei prossimi giorni”. E guardando a cosa succederà nei prossimi mesi dall’azienda sottolineano: “E’ stato inoltre affrontato il tema del ricorso ad ulteriori ammortizzatori sociali e delle modalità di utilizzo degli stessi, nell’ottica di limitare il più possibile disagi per i lavoratori interessati”. E dalla Cerutti concludono: “Ovviamente gli incontri con le organizzazioni sindacali proseguiranno anche nei prossimi mesi sempre in una prospettiva di dialogo costruttivo fra le parti”. L’accordo raggiunto fra azienda e sindacati è stato votato a maggioranza dall’assemblea dei lavoratori che si è svolta ieri nella sede storica di via Adam ad Oltreponte, mentre stamattina verrà discusso e votato dai lavoratori dello stabilimento di Vercelli. “Nell’accordo l’azienda ha riconfermato la presenza di due siti produttivi a Casale e Vercelli – sottolineano i sindacati – ed è stato confermato un percorso che gestisca gli esuberi (nel dicembre dello scorso anno si parlò di 170 unità) attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, dal prossimo gennaio un anno di cassa integrazione ordinaria e poi quattro anni di solidarietà. Per quanto riguarda il personale che verrà trasferito è stato garantito un rimborso spese di 77 euro lordi, mentre è stato trovato un accordo sulla rotazione della cassa che garantisca una settimana di lavoro minima al mese, su media trimestrale”. Guardando alla imminente ripresa produttiva i sindacati sono fiduciosi: “Commesse relativamente buone con due settimane di lavoro per i primi tre mesi dell’anno e poi si attendono nuove vendite”. Approvato anche un aumento di 50 centesimi per il buono pasto giornaliero in mensa, che salirà ad un euro nel 2015 e un euro e 50 nel 2016, per poi tornare a 50 centesimi l’anno successivo.
Roberto Saracco