Viene presentata oggi, giovedì 25 luglio, a Roma presso la Sala della Mercede della Camera dei deputati, una nuova proposta di legge sull’amianto in un incontro voluto dal Coordinamento Nazionale Amianto, Ente che raccoglie numerose Associazioni in rappresentanza di esposti, ex esposti e familiari di vittime dell’amianto, oltre a simpatizzanti e a organizzazioni che ne condividono principi ed obiettivi. L’appuntamento rappresenta anche l’occasione per discutere del Piano Nazionale Amianto, presentato lo scorso 8 aprile a Casale Monferrato dall’allora Ministro della Salute Renato Balduzzi, ma che non è ancora passato al vaglio delle Regioni ed è tuttora fermo. La nuova proposta di legge non si sovrappone a quelle esistenti (che devono essere comunque applicate), ma cerca, ancora una volta, di fornire risposte nuove e più complete nell’interesse delle vittime, dei loro familiari, degli ex esposti e di tutti i cittadini che, vista la grande diffusione dell’amianto, vengono con esso in contatto risultando quindi a rischio di contaminazione. La proposta n. 1353 del 7 luglio 2013, dal titolo “Norme a tutela dei lavoratori, dei cittadini e dell’ambiente dall’amianto, nonché delega al Governo per l’adozione di un testo unico in materia di amianto”, viene presentata dai primi firmatari, gli Onorevoli Maria Antezza, Daniela Sbrollini, Antonio Boccuzzi. All’incontro interverranno il Senatore Felice Casson (che ha già presentato una proposta di legge sull’amianto in Senato, i rappresentanti delle Associazioni di vittime e di ex esposti, la Fondazione ANMIL “Sosteniamoli Subito” e i sindacati CGIL, CISL, UIL e UGL nazionali, che insieme hanno sottoscritto il Protocollo “Liberi dall’Amianto” e promuovono la campagna di sensibilizzazione “Asbestus Free”. In Italia le stime di diffusione dell’amianto raccolgono un dato impressionante: 32 milioni di tonnellate. Il mesotelioma della pleura, gravissimo tumore imputabile all’amianto, nell’anno 2012 ha colpito 1.300 individui, mentre i morti complessivi stimati per amianto arrivano a 4mila ogni anno. E nessun limite di esposizione garantisce la salute degli esposti. Anche perché non tutti gli aspetti legati alla presenza di amianto, alla bonifica dei siti inquinati, alle modalità di smaltimento e di affrontare i problemi sanitari sono stati affrontati concretamente e, ad oggi, restano quasi (del tutto) insoluti.
Intanto, martedì scorso a Torino, è stato approvato dalla Giunta Regionale del Piemonte il progetto di “Ricerca contro il Mesotelioma” guidato dalle unità di lavoro di Casale e Alessandria. “Un passo alla volta si delineano nuovi scenari per la ricerca di cure -afferma Bruno Pesce di Afeva- L’entrata in questa rete di lavori porterà a nuovi protocolli di cura per Casale e Alessandria, che diventeranno un punto di riferimento per la Ricerca a livello nazionale. Questo passo mostra un dato importante: l’interessamento e l’impegno delle istituzioni pubbliche (grazie soprattutto all’on. Balduzzi) nel destinare le risorse disponibili. E’ un dare e ricevere continuo tra le istituzioni e i Centri di Ricerca, e tutto questo porterà ad una ricaduta positiva sui nostri pazienti”. Lunedì 29 alle 14,30 presso l’ASL di Casale si terrà un incontro tra gli enti interessati, AFEVA, il sindaco di Casale, Giorgio Demezzi, e quelli dei paesi monferrini coinvolti, con la finalità di programmare i “passi da compiere” per stipulare una convenzione con l’Università di Torino e gli ulteriori sviluppi in materia specifica.