CASALE (a.b.) – Sembra aver funzionato il mix tra cultura e divertimento che ha caratterizzato la Notte Bianca organizzata in città lo scorso sabato 5 luglio. Sono state migliaia le persone che si sono riversate nelle vie del centro storico per partecipare agli eventi proposti dagli esercizi commerciali (bar e ristoranti) ma in tanti, ben oltre ogni aspettativa, hanno deciso di cogliere l’occasione per scoprire il patrimonio culturale casalese solitamente chiuso nelle ore notturne. Oltre mille visitatori per la mostra “Apriamo una mostra” allestita al Teatro Municipale con le opere di 57 artisti locali. Un flusso continuo, iniziato fin dall’inaugurazione alle ore 21, che ha spinto l’assessore Carmi a tenere aperta l’esposizione anche nella giornata di domenica 6 luglio. Letteralmente presi d’assalto i Sottotetti della Cattedrale con un migliaio di curiosi – e 200 persone non sono riuscite a salire – in fila indiana lungo il percorso che corre lungo la navata di destra, da sopra l’organo fino al matroneo del Nartece. «Per un attimo – commenta Michela all’uscita – ci siamo catapultati in un passato quasi rinascimentale vivendo un’esperienza che rievocava per un istante il famoso best-seller “Il nome della rosa” di Umberto Eco». Quasi 250 visitatori per il Museo Civico e la Gipsoteca Bistolfi e altrettanti per “CIVISuali”, l’inedita mostra di fotografia digitale organizzata dall’associazione “Mcbc – Ma che bel castello” nello scalone di accesso della Biblioteca Civica. Anche la mostra personale di Carlo Mazzetti al Castello del Monferrato ha riscontrato un buon afflusso di curiosi. In tanti hanno visitato la Sinagoga e il Museo dei Lumi, fermandosi poi per la conferenza di Diletta Carmi su “Ebrei e il Monferrato, alcune note”. Nel frattempo le vie del centro storico continuavano ad essere animate dalla musica, sia quella proposta da diversi dj sia quella “live” di Paolo Bonfanti o della band “The Stomp Rulers”. In molti si sono fermati davanti alle vetrine alla ricerca delle occasioni in saldo. «Di sera si vende poco – commenta qualche commerciante – anche perché la Notte Bianca attira più gente nei locali che nei negozi. Ma vedere la città viva almeno per una sera è una cosa positiva». La festa, come previsto, è andata avanti fino all’una e mezza della notte. Soddisfazione per l’andamento della serata viene espressa dal sindaco Titti Palazzetti: «Un evento che ha coinvolto la città in un mix perfetto tra divertimento e iniziative culturali. Aprire i gioielli architettonici cittadini, dando la possibilità di viverli direttamente, è stata la scelta giusta e sarà alla base delle nostre prossime iniziative». «Nonostante il poco tempo a disposizione – le fa eco l’assessore alla Cultura e Manifestazioni, Daria Carmi – si è dimostrato che aprendo alla cittadinanza i luoghi della cultura casalesi, si possono ottenere risultati eclatanti. Per la Notte Rosa di settembre riproporremo la formula della progettazione partecipata, per condividere idee e proposte che ridiano ai casalesi la possibilità di dire la propria, affinché sentano e vivano la città in prima persona».
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