Germania. Ancora tu.
Prevedibile come la nebbia a novembre, le zanzare d’estate e il panettone a Natale, ecco uno dei classici del calcio mondiale: Italia-Germania.
Questa volta l’appuntamento arriva in anticipo, ai quarti di finale, colpa di un tabellone degli Europei stilato da un appassionato di curling, non certo di calcio, con le nazionali più forti da una parte, e le outsiders (più il Belgio) dall’altra.
Ma che importa. La Germania, anche se l’incontri al primo turno, evoca sempre ricordi indelebili: dal 4-3 di Città del Messico nel 1970, la partita delle partite, quella che inaugurò la moda dei caroselli di auto per le strade a festeggiare, alla finale Mondiale di Madrid nel 1982, alla semifinale di Dortmund nel 2006 e quella più recente degli scorsi Europei, vinta grazie ai gol di Balotelli.
Siamo noi la Nemesi dei tedeschi, siamo la “scimmia” da scrollarsi dalle spalle, il nemico da battere e che non battono mai, anche quando sono nettamente più forti, se presi individualmente, come in questo caso.
La Mannschaft allenata da Joachim Löw arriva all’appuntamento di sabato 2 luglio da Campione del Mondo in carica, imbattuta nel suo percorso europeo e con il portiere Neuer che non ha ancora subito una rete.
Tutto facile, quindi per i teutonici?
Forse no, perchè anche il pari ruolo Gianluigi Buffon di palloni in fondo al sacco non ne ha ancora raccolto uno. E il resto della Nazionale Azzurra gioca e corre con uno spirito di squadra che solo un CT caparbio, tenace e martellante come Antonio Conte poteva inculcare.
Se l’Italia, con tutti i suoi limiti tecnici, sta giocando in questa maniera, battendo Belgio e Spagna annichilendole dal punto di vista del gioco e dell’agonismo, il merito è tutto dell’allenatore leccese che a fine Europeo lascerà la Nazionale per trasferirsi al Chelsea. Se n’è accorta anche la regia televisiva francese che inquadra continuamente i suoi salti, le urla, le esuberanti manifestazioni di rabbia o di gioia. Se poi, irridente, evitasse di inquadrarlo in primo piano (trapianto di capelli compreso) mentre canta “le porga la chioma…”
Resta il fatto che anche questa volta l’Italia rimarrà inchiodata davanti al televisore ad assistere alla sfida delle sfide, tra due popoli, due culture tanto diverse fra loro da divenire complementari.
Sabato 2 luglio in città c’è la Notte Bianca, con aperi-cene nei bar del centro e negozi aperti fino a tardi, ma con il serio rischio di vedere le vie di Casale completamente deserte, perchè alle ore 21 allo Stade Matmut-Atlantique di Bordeaux, la Notte sarà soprattutto Azzurra!
Nicola Rustichelli
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