IL CONTESTO
In occasione della Cerimonia inaugurale per Parma Capitale Italiana della Cultura 2020, Sergio Mattarella, in quanto Presidente della Repubblica Italiana, dichiarava:
«La cultura definisce il segno distintivo di ogni comunità ed è tutt’altro che una condizione statica, immobile, inerte. Perché si nutre di confronto, si sviluppa nel dialogo e nelle relazioni. È più ricca quando si apre alla conoscenza e al rispetto delle differenze. La cultura è una chiave, che ci consente di comprendere il passato, interpretare il presente e progettare il futuro, per sentire la storia come nostra e renderci protagonisti dei suoi cambiamenti».
Era il 12 gennaio 2020, da allora nel mondo è cambiato tutto, ma da allora, da quando siamo entrati nel clima di emergenza, non ne siamo ancora usciti.
Il calendario, quello delle grandi iniziative nazionali e internazionali, istituzionali e non, continua a scandire il tempo e la resilienza è anche quella di chi si ostina a portare avanti i propri percorsi, migliorandosi e mantenendo uno sguardo critico seppur propositivo alla situazione socio-politica globale.
CASALE MONFERRATO E LA GIORNATA MONDIALE VITTIME DELL’AMIANTO
Con questo spirito Casale Monferrato, città simbolo della lotta all’amianto nel mondo intero, celebra il 28 Aprile 2021, Giornata Mondiale delle Vittime d’Amianto e da vita ad un’edizione speciale del Premio Eternot.
Il Premio Eternot è stato istituito nel 2016 dal Comune di Casale Monferrato, in occasione dell’inaugurazione dl Parco Eternot, l’unica area al mondo che da fabbrica di manufatti d’amianto è stata convertita in parco pubblico. Parte integrante del Parco Eternot è il monumento vivo firmato dall’artista Gea Casolaro: vivo perché fatto di piante, è un vivaio, il Vivaio Eternot, un monumento che genera piante di Davidia Involucrata -detta anche albero dei fazzoletti- che ogni 28 Aprile diventano premi assegnati a chi si distingue nella lotta all’amianto.
IL PROGETTO
Nasce oggi il Premio Eternot per la Cultura, un’iniziativa che vuole consolidare l’alleanza fra la cura e la cultura.
«Il Premio Eternot è la dimostrazione concreta del riscatto di una città e di un territorio che hanno lottato e sconfitto la fibra killer – hanno spiegato il sindaco Federico Riboldi e l’assessore Maria Teresa Lombardi –: un segno tangibile di quanto siano importanti la coesione e l’unione d’intenti per superare le avversità. Casale e il Monferrato devono guardare al futuro con orgoglio, per una bonifica diventata esempio internazionale, e con speranza, per trasmettere ai nostri giovani la voglia di costruire qualcosa di importante nel proprio territorio, anche attraverso la cultura. Quest’anno, inoltre, il Premio ha un valore ancor maggiore, perché sarà consegnato in un periodo che ci ha messo, e purtroppo ancora ci sta mettendo, a dura prova, diventando esempio tangibile della grande forza di ripartenza che è in tutti noi!».
“I luoghi dell’arte, che finalmente in questi giorni stanno riaprendo, sono ninfa vitale per la nostra vita, sono nutrimento, ci curano appunto. Oggi, come da ormai oltre un anno, siamo chiamati a raccogliere tutte le nostre risorse per fronteggiare una situazione difficile ed esasperante. I luoghi della cultura, i luoghi dove si fa produzione culturale, sono una grande fonte di pensiero, confronto, energie utili alla sanità singola e collettiva. Come diceva Louise Bourgeois “L’art est une garantie de santé mentale” e con questa iniziativa desideriamo sottolineare che l’arte è un’agente di cambiamento collettivo, come lo è il Vivaio Eternot con il suo Premio- dice Daria Carmi, curatrice del progetto Arte Pubblica per il Parco Eternot che ha portato alla realizzazione del monumento.
“Il Parco Eternot è curato da una rete di associazioni convenzionate con il Comune per la gestione quotidiana della piante. Questa rete raccoglie noi di Legambiente – spiega Vittorio Giordano Presidente del Circolo Verdeblu di Casale Monferrato-, Oda Opera della Diocesi, Agesci-Aic, Avis, Masci, Ana e gli Alpini del territorio, Fiab Federazione Italiana Amici Bici, l’Istituto tecnico scolastico Agrario Vincenzo Luparia e la Società Orticola casalese. Speriamo di poter tornare ad organizzare il Premio Eternot e nel frattempo abbiamo voluto compiere in gesto di resilienza dando una risposta creativa a questo tempo di crisi, premiando i luoghi della cultura che hanno preso parte alla lotta per l’ottenimento di un mondo libero dall’amianto”.
In un percorso aperto e collettivo, inclusivo di tutte le associazioni di volontari, guidato da Legambiente Circolo Verdeblu di Casale Monferrato con il patrocinio e la collaborazione del Comune e dell’Afeva Associazione familiari e vittime d’amianto, sono stati assegnati tre premi e tre realtà importanti del sistema culturale: Cinema Ambiente Torino, Parco Arte Vivente di Torino e il Liceo Musicale “Saluzzo-Plana” di Alessandria.
“Abbiamo premiato tre soggetti che esprimono anche tre “arti” differenti: il cinema, l’arte visiva e la musica. La vicenda amianto, a Casale è stata negli anni oggetto di interesse per registi teatrali e cinematografici, scrittori e musicisti – ricorda Giuliana Busto, Presidente di Afeva Casale Monferrato – oggi ricordiamo che portare avanti il proposito di avere un mondo Amiantofree è possibile solo grazie alla cultura diffusa, una cultura che mette al centro l’essere umano e non interessi speculativi. Questi luoghi riceveranno una Pianta di Davidia Involucrata, simbolo del nostro Parco, della nostra città, del nostro dolore ma anche della nostra speranza entrando a far parte di una rete di soggetti attivi che in sinergia lottano per un futuro migliore”.
A presentare i poli culturali che ricevono il Premio Eternot per la Cultura è Gea Casolaro, artista conosciuta nel mondo dell’arte internazionale per il suo impegno concreto nel migliorare il mondo attraverso l’arte: “Il Premio Vivaio Eternot 2021 è dedicato all’apporto della cultura alla lotta all’amianto. Abbiamo premiato tre istituzioni culturali che anche in questo anno di pandemia sono state esempio di resistenza e di resilienza, continuando a fare cultura ambientale soprattutto per le giovani generazioni, per far crescere e diffondere sempre più la consapevolezza che la lotta all’amianto dipende da ciascuna e ciascuno di noi: il Parco Arte Vivente di Torino, il Liceo Musicale di Alessandria Saluzzo-Plana”.
I VINCITORI
Gaetano Capizzi, Direttore dle Festival Cinemambiente accoglie questo premio rinnovando l’impegno a fare cultura, a livello internazionale, sul tema amianto: “La tutela dell’ambiente si lega inscindibilmente alla tutela della salute pubblica” – dice Gaetano Capizzi, direttore del Festival Cinemambiente. “Il tema dell’amianto è, quindi, stato ed è per noi un tema storico e ricorrente. Nel 2011, in particolare, abbiamo presentato un film-caposaldo, Polvere, il grande processo dell’amianto, di Niccolò Bruna e Andrea Prandstraller, che partiva proprio dalla vicenda giudiziaria dell’Eternit di Casale Monferrato per esaminare la diffusione dell’asbesto in tutto il mondo. Quello dell’amianto, infatti, è un problema tuttora aperto, su cui non bisogna abbassare la guardia, perché se in Italia oggi il suo utilizzo è vietato, in altri Paesi è ancora largamente diffuso. Per questo, il nostro Festival non ha mai smesso di ospitare film di produzione straniera che denunciano il fenomeno e le sue tremende conseguenze in varie parti del mondo”.
Enrico Bonanate, Direttore e Piero Gilardi, Direttore artistico PAV Parco Arte Vivente, accolgono con gratitudine questo premio e spiegano: “Il PAV Parco Arte Vivente è un centro d’arte contemporanea che comprende un sito espositivo all’aria aperta e un museo inteso quale luogo d’incontro e di esperienze di laboratorio rivolte al dialogo tra arte e natura, biotecnologie ed ecologia, tra pubblico e artisti. Il senso del nostro lavoro ha a che fare con le possibilità trasformative dell’arte: è in quest’ottica che possiamo rievocare la partecipazione dell’artista Gea Casolaro alla mostra Resistenza / Resilienza, curata nel 2019 dallo stesso Piero Gilardi e Gaia Bindi. La mostra portava in scena storie capaci di ispirare un atteggiamento propositivo, resistente, capace di individuare un fattore nemico e combatterlo, o resiliente, in grado di ricostuirsi a seguito di un evento traumatico”.
Il più emozionato è Enrico Pesce, insegnante e musicista che da anni si impegna attraverso il lavoro con i giovani, nella divulgazione della storia di Casale Monferrato: “Fatico a celare una profonda commozione per l’assegnazione del Premio Eternot per la Cultura 2021 all’orchestra del Liceo Musicale “Saluzzo -Plana”. Per un casalese d’adozione come me, un riconoscimento come questo rappresenta una meravigliosa testimonianza di affetto da parte di una città in cui ho lavorato e vissuto per vent’anni e a cui sarò legato per sempre. Con la Musica scritta e realizzata per il film “Un posto sicuro” del regista Francesco Ghiaccio, ho voluto raccontare, dal mio punto di vista, il dolore di un dramma che dura e persiste da troppo tempo. I giovanissimi musicisti dell’orchestra, eseguendo in ogni concerto – e in ogni parte d’Italia- la Musica di “Un posto sicuro”, raccontano ogni volta le vicende di una città e di un popolo bellissimi che, con fierezza, si sono ribellati alla violenza perpetrata per decenni da persone senza scrupoli. Casale Monferrato, con la sua gente, ha saputo risorgere e liberarsi dalla schiavitù del dramma dell’amianto, diventando il più fulgido esempio di rinascita in un mondo che ancora lotta per ottenere lo stesso risultato…Questo raccontiamo, io e i miei studenti, ogni volta che suoniamo quelle note”.
Aggiunge il Dirigente dell’Istituto “Saluzzo Plana” di Alessandria, Prof Roberto Grenna:
“Sono orgoglioso e grato all’organizzazione del Premio Eternot per il riconoscimento assegnato all’orchestra del nostro liceo musicale. Il nostro giardino, che custodisce già numerosi “frutti” del lavoro attento e consapevole di molti nostri docenti e studenti, si arricchirà di una bellissima pianta piena di significato e speranza.”
LE CONGRATULAZIONI E I MESSAGGI DI SPERANZA PER IL FUTURO
A congratularsi con i vincitori tutti i rappresentanti delle Associazioni che partecipano alla cura del Parco Eternot.
In primis Dario Governali, Presidente L’Abbazia Cooperativa Sociale, che ricorda come sia stata fondamentale Marcella Bono, che in quanto organico di Oda ha contribuito fortemente all’avvio della collaborazione con il Parco Eternot. “ODA, attraverso la sua cooperativa impegnata nel campo della salute mentale “L’Abbazia”, partecipa con entusiasmo al progetto di contribuire a prendersi cura del Vivaio Eternot. Ciò diventa occasione di scambio ed integrazione per le persone che risiedono nei nostri Gruppi Appartamento cittadini. Entusiasmo nel lavorare per l’obiettivo di vivere in un mondo libero dall’amianto, come l’anniversario del 28 aprile ci ricorda e le candidature espresse ben rappresentano. Questo è il modo migliore anche per rivolgere, a modo nostro, un pensiero commosso verso la figura di Marcella Bono, che ha lavorato per noi per diverso tempo e che con passione ci ha avvicinato alla realtà del Vivaio Eternot”.
A lui si unisce Gabriella Bionda, Presidente Avis del Monferrato: “Come AVIS donatori di sangue, abbiamo facciamo piccoli interventi di mantenimento alle piante del Parco Eternot. Per la nostra associazione è stato ed è molto importante far parte di un gruppo che vuole mantenere questo simbolo verde, a narrare la rinascita della città di Casale Monferrato, e in memoria delle vittime di amianto. Insieme “si vince”.
Dal gruppo Scout arrivano parole di incoraggiamento e speranza verso il futuro: “Scout, insieme anche qui, per continuare l’avventura della natura e bellezza al servizio fratellanza. Quest’anno Eternot cercava persone ricche di passione ed entusiasmo, radicate nella bellezza delle arti, cura e sostegno nella crescita umana. Le abbiamo trovate già nello stile con cui accolsero le loro candidature, unito a ciò che da tempo offrono con le loro proposte artistiche. Siamo contenti di riconoscerli e premiarli.In questo tempo è importante saper guardare e far guardare gli altri al futuro, con spirito positivo che crede di poter affrontare e superare tempi difficili e cambiamenti epocali. Regalare un essere vivente, come una pianta di Davidia, e affidarla a persone che se ne prenderanno cura, è un continuum con le arti, la bellezza e il futuro.”