Gli studi sulla mummia conservata al Museo Civico Archeologico di Bergamo proseguono. Dopo la Tac eseguita il 21 Giugno al Policlinico di Milano, il team del Mummy Project, composto da Sabina Malgora, egittologa e direttrice, e gli antropologi Chantal Milani, Jonathan Elias e Francesca Motta ha analizzato le immagini ricostruendo in 3D il corpo mummificato celato sotto le bende: una sorta di autopsia virtuale, senza toccare e danneggiare il reperto! Passo dopo passo sono state rimosse le bende per poter studiare l’individuo.
A differenza delle mummie che siamo abituati ad immaginare, la mummia di Bergamo, benchè avvolta in bende, non è un corpo ma quasi uno scheletro. I tessuti molli sono quasi assenti e le ossa nel tempo si sono spostate dalla loro sede anatomica: i femori sono traslati a livello del torace e vertebre, sacro e coste sono ammassate nella parte superiore della mummia.
Il caso di studio si presenta molto interessante! Quasi una sfida!
Nonostante il deterioramento, la tac ha permesso di determinare che si tratta di un uomo adulto, approssimativamente fra i 40 e i 50 anni, non particolarmente robusto, ma piuttosto alto per quell’epoca: fra i 172 e i 178 cm.
Molti denti sono sparsi lungo la crisalide di bende. In quelli ancora in sede si può osservare qualche carie.
Fra le scoperte più affascinanti vi è il ritrovamento di alcune piccole corde annodate non facenti parte del bendaggio e che saranno oggetto di ulteriori studi, così come i campioni di sedimenti che si preleveranno, potranno fornire informazioni sulla tecnica di mummificazione.
Questo è un altro passo del progetto “Una mummia da salvare” del Mummy Project– spiega la direttrice del museo Stefania Casini-che concerne lo studio ed il restauro della mummia contenuta nel sarcofago di Akhetkhonsu. Le indagini sono volte al recupero di dati per ricostruirne la storia e l’identità, ma anche informazioni sulle tecniche di mummificazione e sulle malattie antiche (paleopatologia) molto utili alla moderna ricerca medica.
IL PROGETTO “UNA MUMMIA DA SALVARE”
Ideato dal Mummy Project, diretto da Sabina Malgora, in collaborazione con il Museo sotto l’egida del Comune, in particolare nella persona dell’Assessore alla Cultura, dott.ssa Nadia Ghisalberti. Il progetto è sostenuto dalla Fondazione Comunità Bergamasca, da GP Batteries International leader nella produzione di batterie tradizionali, ricaricabili e powerbank (www.gpbatteries.com) e BPS srl, Consulenza e Servizi per l’Ambiente (www.bpssrl.it), il Agenzia Funebre Regazzi di Calusco D’Adda (BG) che ha curato il trasporto, dal club Rotary di Bergamo che sosterrà il restauro. Molto c’è ancora da fare e tutti gli aiuti sono graditi!
IL MUMMY PROJECT
(www.mummyproject.it)
Centro Ricerche e sviluppo progetti, è finalizzato allo studio dei reperti organici, in particolare mummie umane e di animali, attraverso analisi effettuate con le più moderne tecniche di indagine medica ed investigativa, eseguite da un’équipe multidisciplinare, in grado di recuperare tutte le informazioni disponibili e di confrontarle nel panorama scientifico di riferimento, nel rispetto della integrità e della conservazione dei reperti. Restituisce un’identità alle mummie completando il quadro storico e culturale da cui provengono. Collabora con università, musei, fondazioni ed istituzioni culturali. Organizza inoltre mostre, eventi culturali.
IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI BERGAMO
È situato nella Bergamo Alta, in uno dei punti più affascinanti della città. Il Comune, forte della visione dell’Assessore alla Cultura, dott.ssa Nadia Ghisalberti, infatti ha deciso di rinnovare completamente il museo, diretto dalla dott.ssa Stefania Casini, affrontando importanti lavori strutturali che lo trasformeranno in un museo nuovo e all’avanguardia. Dalle asce di pietra alle spade di ferro, dagli ornamenti di bronzo celtici alle croci d’oro longobarde, dalle urne cinerarie alle lapidi romane e poi ceramiche, vetri, sculture e mosaici. Un viaggio nel tempo sulle tracce dei Celti, dei Romani e dei Longobardi vissuti a Bergamo e nei territori della Provincia.
Tutti i reperti, dalla Preistoria ai Longobardi, troveranno spazio in un nuovo allestimento, ma la grande novità è che sarà creata una nuova sezione egizia. I reperti egizi oggi non sono giustamente valorizzati. Vi sono 22 shabti (statuette funerarie in faience), 8 bronzetti, 10 amuleti, una mano sbendata, un dito sbendato montato su un supporto ligneo, un piede sbendato, un sarcofago con la mummia.
Questa parte sarà realizzata con la collaborazione del Mummy Project: protagonisti saranno la mummia di Akhekhonsu, non esposta al pubblico, ed il suo sarcofago.