CASALE – Erroneamente si è portati ad intendere il museo come qualcosa di statico nel quale gli allestimenti rimangono immutati nel tempo e che, una volta visitato, non sia necessario rivedere.
Invece bisognerebbe pensare al museo come ad un contenitore culturale in continuo divenire. Ne abbiamo un esempio tangibile nel Museo Civico di Casale nel quale, con assiduità, nuove acquisizioni, il progredire degli studi sul patrimonio conservato ed una attenta attività didattica rinnovano frequentemente il motivo per una visita.
Anche sabato scorso, nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio, promosse dal Ministero della Cultura, c’è stata occasione per un ulteriore rigenerazione: la presentazione della Lapidazione di Santo Stefano, quadro lasciato in prestito da Banca Patrimoni Sella, per un anno, al Museo Civico di Casale. Alla cerimonia erano presenti il sindaco Emanuele Capra, il direttore artistico BPS Daniela Magnetti con lo storico dell’arte Filippo Timo, la coordinatrice del Museo Civico Elena Varvelli e la conservatrice Alessandra Montanera.
L’opera, un dipinto a olio su tela, databile agli ultimi vent’anni del Cinquecento è una copia tratta da un originale perduto di Bernardino Lanino. “Spesso” ha spiegato a riguardo Alessandra Montanero “quando si parla di copie sembra che, non trattandosi dell’originale, l’opera in questione possa perdere di valore. Ma la copia è autentica e ha anch’essa una sua importanza in quanto testimonianza storica della fortuna dell’opera riprodotta e del suo artista”. Una copia può quindi costituire un ulteriore tassello nello studio della produzione di un determinato maestro.
Soprattutto quando, come è accaduto qui, l’archetipo originale è andato smarrito e lo studio sulle copie, a volte, permette di ricostruire le caratteristiche dell’originale.
Ancor più se, come nel nostro caso, il dipinto può essere confrontato con altre riproduzioni dello stesso soggetto (una conservata al Santuario d’Oropa) o con dipinti di provenienza attigua.
È quindi molto interessante la collocazione pensata per la Lapidazione di Santo Stefano: il quadro nell’attuale allestimento è stato posto di fronte all’Adorazione dei Pastori, altra copia di un’opera del Lanino. Tale disposizione permetterà al visitatore un’ ulteriore esperienza didattica con un confronto diretto dei due dipinti e la scoperta degli elementi che li accomunano: ad esempio la forza cromatica dei rossi e la familiarità delle linee .
Il prestito della Lapidazione di Santo Stefano non è la prima collaborazione tra il nostro museo e Banca Patrimoni Sella, infatti, dal 2020 la collezione Bistolfi è stata arricchita con il prestito di un bronzetto che riproduce il particolare della Testa del Cristo in croce del celebre Monumento funerario per la famiglia Brayda. Collaborazioni che rientrano pienamente nello spirito delle Giornate Europee del Patrimonio. “Tutte le opere sono in cammino” ha spiegato Daniela Magnetti “questa di Lanino ad esempio, dal Cinquecento è arrivata a noi. Il nostro patrimonio può camminare se c’è qualcuno che lo permette, un lavoro di squadra che qui si è dimostrato proficuo.
Oggi un mecenatismo culturale deve essere attento alle esigenze dei musei del territorio che hanno bisogno di arricchirsi di nuove opere da esporre, nuovi progetti da sviluppare. Il museo deve sempre rinnovarsi e noi attraverso le collaborazioni dobbiamo consentire alle risorse culturali di alimentarsi”.
Elisa Massa