Le muse sono divinità della religione greca, rappresentavano l’ideale supremo dell’arte. Per “Muse ispiratrici” s’intende persone che ispirano emozioni e idee a qualcuno, attraverso la metafora dell’amore e della passione La musa ispiritrice è lei che deve penetrare, non il corpo, ma la mente dell’artista. Possono essere reali o frutto d’immaginazione. Muse reali nella musica sono state, tra le altre, il soprano Aloysia Weber per Mozart. Beethoven scrisse la lettera “Amata immortale” di cui non si conosce la destinataria. Franz Shubert, tante composizioni a seconda della donzella che intendeva avvicinare. Clara Shumann moglie di Robert Shumann. Giuseppina Strepponi moglie di Giuseppe Verdi. Numerose anche per Giacomo Puccini condite da sotterfugi per non essere scoperto dalla compagna. Alma Maria Shindler moglie del compositore Gustav Mahler. La scultrice Camille Claudel per Claude Debussy. Jane Birkin per Serge Gainsbourg. Yoko Ono per John Lennon. Numerose anche per Bob Dylan. Quella che forse alla quale sono state dedicate più canzoni è Pattie Boyd, prima da George Harrison (Something, I need you, For your blue) poi da Eric Clapton (Wonderful tonight, Layla, Bell bottom blues). Marianne Ihlen per Leonard Cohen. Celebre la sua frase “è di amore che siamo fatti e nell’amore ci perdiamo”.
Rubrica a cura di Paolo Deregibus, insegnante corso di canto presso scuola Step Out di Casale Monferrato.
Info: Paolo Deregibus Music Project (Facebook)
Scuola “Step Out Art Studio”
Redazione “La Vita Casalese”
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