Prospettive poco favorevoli per l’economia si annunciano nel trimestre d’inverno, influenzate dalla domanda debole interna e dalle criticità geopolitiche internazionali. Anche le aspettative a livello locale risentono di questa tendenza: attese meno ottimistiche sono espresse dagli imprenditori, in particolare per la flessione degli ordini, una rilevazione che è solo in parte controbilanciata da previsioni moderatamente migliori sull’export.
Lo attestano i risultati della 177a Indagine Congiunturale Trimestrale di Confindustria Alessandria, che rileva le previsioni di attività delle imprese associate per il trimestre gennaio-marzo 2019.
Sono in calo i principali indici SOP che registrano lo sbilancio tra ottimisti e pessimisti, una contrazione rispetto a due anni sempre in positivo: la previsione dell’occupazione è a +6, quella della produzione a +6, quella degli ordini totali scende a –4, ordini export a +1, e quella della redditività a –6. La previsione di ricorso alla cassa integrazione si mantiene sempre bassa ma risale di due punti ed è formulata dal 6% degli imprenditori del campione, e sono sempre in netta maggioranza e in aumento gli intervistati (l’84%) che prevedono invariata l’occupazione. Si mantiene comunque alta la propensione ad investire, che segnala investimenti significativi o marginali, che è dichiarata dal 75% degli intervistati, e permane elevato il grado di utilizzo degli impianti al 76% della capacità. L’indice del ritardo negli incassi scende ancora ed è segnalato dal 26% degli imprenditori, e l’indicatore di chi ha lavoro per più di un mese sale all’80%.
Le previsioni dei settori produttivi più rappresentativi, seppure con differenze, sono più pessimistiche di quelle del trimestre precedente, per il metalmeccanico e anche per l’alimentare, un comparto, quest’ultimo, influenzato dalla stagionalità ma sempre positivo nelle passate rilevazioni. È comunque da sottolineare la previsione per l’export positiva rispetto allo scorso autunno per chimica, gomma-plastica e alimentare.
Riscontri pressochè analoghi emergono dalla rilevazione riferita al settore dei servizi alle imprese: la previsione dell’occupazione scende a zero, livello di attività diminuisce a +7, i nuovi ordini a –7 , la redditività a –13. E però sempre elevato l’utilizzo delle risorse mentre è in calo la propensione ad investire.
I dati della congiunturale locale sono peraltro in linea con quelli rilevati a livello regionale e nazionale.
I risultati dell’Indagine Congiunturale, elaborata dall’Ufficio Studi di Confindustria Alessandria, alla quale hanno collaborato novantotto aziende associate tra le manifatturiere e quelle dei servizi alla produzione, sono stati presentati il 16 gennaio ad Alessandria dal Presidente di Confindustria Alessandria, Maurizio Miglietta, dal Direttore, Renzo Gatti, e da Giuseppe Monighini, responsabile dell’Ufficio Studi.
“I dati di questa indagine congiunturale rivelano meno ottimismo – commenta Maurizio Miglietta, Presidente di Confindustria Alessandria – Le segnalazioni di difficoltà dell’economia in questo periodo sono molteplici, e non riguardano solo il nostro Paese. A novembre la produzione industriale nazionale è rilevata in calo, a livelli che non si toccavano da 2014 e dopo più di due anni di andamenti positivi. Le aspettative per il Prodotto Interno Lordo italiano sono in continuo ribasso e si parla di rischio recessione in Europa, con il dato della produzione tedesca peggiore addirittura dal 2009. E la stessa Banca d’Italia rileva l’aumento del pessimismo. In uno scenario come quello attuale la nostra provincia non può differenziarsi. Non siamo, peraltro, al livello delle rilevazioni negative della seconda metà del 2016, cui sono seguiti due anni favorevoli, fino all’avvertire l’inversione di tendenza già segnalata con l’indagine dello scorso trimestre.
Oggi preoccupa soprattutto il segnale relativo agli ordini, che è solo parzialmente controbilanciato da previsioni leggermente migliori sull’export. E preoccupano i dati dei settori, in particolare il metalmeccanico, mentre lo stesso alimentare che nelle indagini nazionali appare come il più performante nella nostra provincia incontra una difficoltà aziendale che influisce non positivamente sulle previsioni complessive.
Auspichiamo che si tratti di una tendenza temporanea, ed in questo contesto dobbiamo quindi sostenere le nostre imprese confidando nella ripresa della crescita dell’economia”.