ALESSANDRIA – Quella del 2022, a livello nazionale, è la peggior estate del decennio con in media ben 16 fra grandinate e bufere di acqua e vento ogni giorno, con un impressionante aumento di quasi il 1300% di questi eventi rispetto all’inizio della decade. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) in riferimento all’allerta meteo prevista in provincia di Alessandria con l’arrivo di perturbazioni nelle giornate di oggi. “Abbiamo bisogno di acqua, i campi sono assetati e i corsi d’acqua sono in deficit idrico in tutta la provincia, ma temiamo nubifragi e grandinate. Per essere di sollievo la pioggia deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. La caduta della grandine nelle campagne è la più dannosa per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni di frutta e verdura nei campi, mandando in fumo un intero anno di lavoro. Un evento climatico avverso che si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio”. Siamo di fronte all’impatto devastante dei cambiamenti climatici che con il moltiplicarsi di eventi estremi tra siccità e nubifragi provocano danni che in agricoltura superano già i 6 miliardi di euro nel 2022, pari al 10% della produzione nazionale. E’ evidente la tendenza ad una tropicalizzazione del clima tanto che a luglio si è registrata una temperatura superiore di ben +2,26 gradi la media, mentre a giugno la colonnina è stata più alta di +2,88 gradi rispetto alla media, su valori vicini al record del 2003, secondo il monitoraggio di Coldiretti su dati Isac Cnr, che effettua rilevazioni in Italia dal 1800. “I terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua causando frane e smottamenti con oltre 9 comuni su 10 in Italia, il 91,3% del totale, che hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico secondo dati Ispra. Eventi estremi che provocano danni perché colpiscono aree rese più fragili dalla cementificazione e dall’abbandono – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà. Per questo sono necessari interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana in modo da gestirne l’utilizzo quando serve”. Nel 2021 sono stati consumati oltre 2 metri quadrati di suolo al secondo, il valore più alto negli ultimi 10 anni con il cemento che ricopre ormai 21.500 km quadrati di suolo nazionale, dei quali 5.400, riguardano i soli edifici che rappresentano il 25% dell’intero suolo consumato. La provincia di Alessandria, con 26.450 ettari consumati incide con un 15,1% su un complessivo regionale di circa 175.000 ettari, dopo Torino e Cuneo. Le superfici perse in Italia dal 2012 avrebbero garantito la fornitura complessiva di 4 milioni e 150 mila quintali di prodotti agricoli e l’infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua di pioggia che ora, scorrendo in superficie, non sono più disponibili per la ricarica delle falde e aggravano la pericolosità idraulica dei nostri territori segnati dal moltiplicarsi di eventi estremi dalla siccità ai violenti temporali.
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