CASALE – Entrando nella nuova struttura della Mensa Caritas si viene accolti da un albero in legno e una frase del vangelo di Matteo: “Il regno dei Cieli è simile ad un granello di senape che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi, ma una volta cresciuto è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido tra i suoi rami”. Partita come un piccolo granello di senape nel 2015 presso la sede centrale della Caritas Diocesana di Casale Monferrato, la mensa è cresciuta sempre più, diventando un albero grande, fino all’inaugurazione dei nuovi e più spaziosi locali il 15 aprile dello scorso anno. Una nuova struttura la cui realizzazione è stata resa possibile grazie a contributo dell’Otto per mille della Conferenza Episcopale Italiana, della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, della Buzzi Unicem e del Comune di Casale. Ad un anno di distanza l’augurio che don Marco Calvo, direttore della Caritas, ha fatto a tutti coloro che frequentano questi luoghi, volontari e commensali, ragazzi ed adulti è stato: “Caro amico, in questa mensa desideriamo che ognuno di noi si senta un po’ albero e un po’ uccello del cielo. Possa tu trovare ombra e riposo in questo posto, che ti sia famigliare come un nido accogliente e piacevole. Ma possa tu essere anche albero che accolga chiunque tra i rami della sua vita, per dare casa ai cuori che ne cercano una”.
Ecco lo spirito della Mensa, non solo dare un pasto caldo, ma creare un luogo di accoglienza, famigliare, dove il bene possa crescere e contagiare. Dall’inaugurazione tante persone sono passate dalla mensa. Tanti sono i volontari che costantemente prestano il loro servizio per far sì che le attività della mensa si possano svolgere, ma anche gruppi parrocchiali, come quelli della parrocchia del Ronzone, di San Salvatore e di Pontestura, e, da quest’anno, anche alcune Pro loco si sono impegnate nel servizio della mensa. In particolare le Pro loco di Popolo, Occimiano, Villanova e Balzola hanno portato sulla tavola le loro specialità (dalla pasta fatta in casa alla panissa, giusto per citarne alcune) e la loro allegria. Un’esperienza positiva sia per i commensali – che hanno potuto gustare piatti particolari – sia per i volontari abituali, che per quelli delle Pro loco. Un’esperienza che sottolinea come il bene possa contagiare ed espandersi, partendo da un gesto semplice come quello di condividere un pasto.