La raccolta di documenti sulle tradizioni dei Paesaggi Vitivinicoli è stata prolungata fino alla fine di ottobre, per dare la possibilità ancora ad altri singoli cittadini, associazioni o comuni di contribuire al progetto. “Inizialmente la raccolta era prevista per fine settembre. Stiamo ricevendo numerosi contributi e ci è parso opportuno dare ancora per un ulteriore mese l’occasione soprattutto ai privati di poter raccogliere il materiale che si trova nelle case: fotografie d’epoca, documenti, tutto ciò che racconta la storia di questo territorio caratterizzato dalla cultura vitivinicola”, spiega il direttore del Sito UNESCO Roberto Cerrato. Chi fosse in possesso di materiale che documenti la “cultura del vino” del territorio UNESCO può inviare un’e-mail a info@paesaggivitivinicoli.it con una breve descrizione del contenuto (oggetto, anno, tipo di supporto, luogo di conservazione, ecc.) e copia del documento. Il materiale pervenuto verrà raccolto, catalogato e archiviato dalla nostra associazione per diventare patrimonio comune disponibile a tutti. Il patrimonio culturale non è solo monumenti e collezioni di oggetti ma anche tutte le tradizioni vive trasmesse dai nostri antenati. Il valore del sito UNESCO dei Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte è riconosciuto proprio nella “cultura del vino”, ovvero nella secolare tradizione che ne ha modellato le colline grazie all’opera congiunta dell’uomo e della natura. La “cultura del vino” trova espressione soprattutto nei saperi tradizionali, nelle pratiche agricole e nelle conoscenze che da secoli vengono tramandate da generazione in generazione ed è proprio in questi aspetti immateriali che si può garantire la tutela dell’autenticità del sito. L’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato con il progetto “Memorie e tradizioni del vigneto” – sostenuto dal MIBAC – esorta la ricerca e l’individuazione sul territorio dei beni da tutelare e si propone di elaborare un archivio multimediale delle tradizioni e delle pratiche vitivinicole nel sito UNESCO a custodia della loro memoria. Attraverso il coinvolgimento e la partecipazione attiva della comunità (che ancora oggi detiene e tramanda questi saperi) si attiveranno processi di riaffermazione identitaria stimolati proprio dalla ricerca e individuazione sul territorio dei beni del patrimonio immateriale da tutelare
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