Il colpo di coda dell’inverno dopo l’inizio della primavera colpisce la provincia di Alessandria dopo un lungo periodo di alte temperature che hanno favorito il risveglio della vegetazione che è ora più sensibile al grande freddo. E’ quanto emerge da un monitoraggio sul territorio della Coldiretti sugli effetti del brusco abbassamento delle temperature accompagnate da vento forte e allerta meteo.
“L’arrivo del gelo in pianura – hanno affermato il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo – compromette la futura produzione di fragole ma anche ciliegi, albicocchi, peschi e mandorli già fioriti ma ad essere colpiti sono gli ortaggi coltivati come lattughe, asparagi, bietole, cavoli, spinaci, fave e piselli. Infatti, l’abbassamento della colonnina di mercurio per lungo tempo sotto lo zero provoca danni gravissimi con la perdita della futura produzione di frutta e verdura. Senza contare le conseguenze dello sbalzo termico che ha, inevitabilmente, un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra.”
Temperature basse ma non piove e continua l’allarme siccità su tutto il territorio, una conferma purtroppo dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano con una marcata tendenza al surriscaldamento ma anche con la più elevata frequenza di fenomeni eccezionali con sfasamenti stagionali su temperature e precipitazioni ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi e fanno registrare ingenti perdite della produzione agricola.
E le conseguenze si vedono anche nel portafoglio, con i prezzi della frutta che hanno fatto registrare nel mese di marzo un aumento tendenziale del 3,5% proprio a causa del clima pazzo dove gelo e vento si sono alternati a siccità e temperature quasi estive compromettendo le coltivazioni.
Una situazione che favorisce le speculazioni nei campi dove molti prodotti vengono sottopagati agli agricoltori e dove a pesare sui prezzi sono anche le chiusure della ristorazione che privano di un importante mercato di sbocco produzioni deperibili.
“Per questo serve maggiore responsabilità con un “patto etico di filiera” per garantire un’adeguata remunerazione dei prodotti agricoli e privilegiare nella distribuzione il Made in Italy a tutela dell’economia, dell’occupazione e del territorio come sostenuto dalla campagna Coldiretti #mangiaitaliano”, hanno concluso Bianco e Rampazzo.
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