CASALE – Sabato 1º dicembre, nell’ambito di “Mosaico – Voci e Colori del Ravasenga”, il Circolo Culturale Piero Ravasenga ha presentato la raccolta di favole del suo Vice Presidente Paolo Testa dal titolo “L’uva del Diavolo e altre storie”. La pubblicazione nasce con il patrocinio della Biblioteca Comunale G. Spina di Treville (di cui Testa è anche direttore) e si fregia della prestigiosa prefazione dello scrittore Guido Quarzo, uno dei massimi esponenti italiani contemporanei della letteratura per l’infanzia. Il volumetto è stato raccontato da Elisabetta Raviola (autrice lei stessa di favole) e dal pittore Piergiorgio Panelli il cui intervento è stato dedicato alla bella serie di disegni che impreziosiscono la pubblicazione e, in generale, al valore che l’illustrazione ha nei libri per bambini. La raccolta riunisce dieci storie che l’autore ha scritto nel corso di questi anni di attività di promozione della lettura tra i ragazzi, molto spesso nate a sostegno di iniziative a tema legate al territorio, alle sue stagioni e alle festività. In molte occasioni le storie qui presentate hanno avuto, alla loro uscita, un seguito inaspettato: “La Pincipessa di Millefiori” è diventato tema per un’ambientazione floreale nella fortunata esperienza de “Le colline sono in fiore” a Cella Monte, “L’uva del Diavolo” è stata letta e interpretata proprio nel cuore di un vigneto ricco dei colori d’autunno, “La strega di Arliate” è diventata filo conduttore per la notte magica di San Giovanni a Treville, “Celestina” ha accompagnato i bambini in un’escursione d’inizio primavera e così via. Ma questo volumetto è anche testimonianza di una bella collaborazione artistica all’interno (ma non solo) del Circolo Ravasenga poiché le illustrazioni sono state affidate proprio ai suoi artisti tra i quali Gian Franco Bonaria, Giovanna Defrancisci, Mauro Galfrè, Carla Gamba, Maria Luisa Rivolta, Alice Rossanese, Noemi Zani, Vittorio Zavattaro. La raccolta si chiude con una filastrocca di Testa tratta da “Filastrali – filastrocche di animali”, (opera pubblicata anni or sono e interamente illustrata dal maestro Mario Surbone). Come Quarzo ha scritto nella sua prefazione, Testa utilizza un linguaggio dal sapore antico che ci riporta alle leggende, alle conte narrate nella stalla tra mistero e paura, e risuonano degli echi di una parlata dal ritmo contadino, lontana nel tempo, ma che proprio in questo si riconosce immediatamente. Lo riconoscono gli adulti e lo riconoscono i bambini, perché quando Paolo legge le sue favole il tempo un poco si ferma, si interrompono i cicli affannosi del nostro vivere e il ritmo dei minuti ritorna a coincidere con i battiti del cuore come se un orologio magico li scandisse entrambe. Su tutto si legge il suo sguardo puntato con affetto al Monferrato che diventa scenario di eventi straordinariamente magici. I dieci racconti ci riportano i valori di saggezza, uguaglianza, altruismo, bontà e amore verso il prossimo. Niente di tutto questo sarà mai antico e questa idea ci conforta perché ogni nuova generazione ha il sacrosanto diritto di ricevere, attraverso i “raccontastorie”, proprio questo tipo di formazione basata su valori importanti per la crescita di ogni essere umano.
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