La chiusura dell’Università è l’ennesima brutta notizia per Casale e il suo Territorio. Una storia breve, che si concluderà in appena poco meno di 15 anni. Fu fortemente voluta fin dall’inizio degli anni ’90 da Amministrazioni comunali lungimiranti, che avevano confidato che la cultura, lo sviluppo del “Capitale umano”, fosse il mezzo più efficace per dare un futuro alla Città e alla sua popolazione. Infatti, da sempre i giovani diplomati usciti dalle scuole superiori prendevano la strada della grandi città per continuare gli studi o per un lavoro qualificato che Casale non offriva o offriva in misura insufficiente. Con l’apertura di una sede universitaria si pensava di trattenere i giovani dando loro un futuro a Casale e di offrire al tessuto economico cittadino personale qualificato. Non solo; la presenza dell’Università avrebbe dovuto produrre essa stessa, con le sue competenze, una ricaduta sull’economia locale. Si cominciò nel 1991 con il corso biennale parauniversitario di Amministrazione Aziendale, in collaborazione con il Politecnico di Torino e il sostegno di una cordata (piccola ma motivata) di imprenditori locali. Nel 1998 si fece il salto di qualità. All’Amministrazione civica e al primo nucleo di imprenditori si affiancarono istituzioni di livello superiore mettendo insieme le risorse che ne hanno rafforzato il ruolo. Si crearono così le premesse per stipulare una convenzione tra l’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, Facoltà di Economia, sede di Novara e il Comune di Casale, cui partecipò con un ruolo determinante l’ “Associazione per la promozione e lo sviluppo e il finanziamento della cultura universitaria in Casale”. Fu quindi attivato un “Corso di laurea in scienze dell’economia e della gestione aziendale” con scadenza al termine dell’anno accademico 2005/ 2006. Nel 2005 l’Associazione a sostegno dell’Università si trasformò in Consorzio Universitario che diede maggior solidità all’istituzione. Fu presieduto dalla sig.ra Tere Novarese Cerutti che aveva già ricoperto l’incarico di Presidente della preesistente Associazione. L’Università di Casale ha attirato un numero di studenti superiore alle aspettative, provenienti non solo dal Territorio casalese, ma anche da Alessandria, Torino, Asti, Vercelli e relative province e dalla provincia di Pavia. Ora è giunta al capolinea. Costa troppo, dice il Sindaco. Tutte le cose di valore costano. Se ci si crede si trovano o almeno si cercano delle soluzioni. La classe dirigente di Casale ha preferito invece scrivere un’altra pagina triste della sua storia.
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