GABIANO – Giovedì 5 gennaio la comunità di Cantavenna raccolta nella chiesa di San Carpoforo ha dato l’estremo saluto a Don Giuseppe Rambaldi, parroco di Cantavenna e Isolengo per 37 anni, sino a giugno del 2020. La salma di Don Giuseppe è giunta sul sagrato in arrivo dall’ospedale Santo Spirito di Casale, ed è stata accolta e benedetta dall’attuale parroco di Cantavenna Don Davide Mussone. A celebrare la funzione religiosa il Vescovo di Casale Mons. Gianni Sacchi, assistito dal Vicario don Desirè Azogou e dal moderatore dell’unità pastorale Don Francesco Garis. Sull’altare anche il parroco di Cantavenna Don Davide Mussone, Mons. Francesco Mancinelli, Don Luigi Calvo, Padre Pio Marcato (Ordine dei Dominicani), oltre ad un diacono di Torino che ha pronunciato il Vangelo. Ad assistere alla celebrazione religiosa numerosi parrocchiani tra cui in prima fila l’assessore del comune di Gabiano Giovanni Brusasca che indossava la fascia tricolore e l’ex sindaco di Gabiano dott. Mario Tribocco. A rendere ancor più solenne la celebrazione i canti della corale “La Fiaccola” diretta dal maestro Alessandro Coggiola. Sulla bara in chiesa gli sono stati posti i segni sacerdotali: la Stola e il libro dei Vangeli. Al termine della celebrazione, Luca Mussone, suo fidato collaboratore in parrocchia per 33 anni, ha letto un ricordo di don Rambaldi di cui citiamo alcuni passi: “Tu mi hai dato la prima comunione quando ero bambino, io ti ho dato l’ultima comunione…… Non posso non ricordare un Santissimo Natale quando alla messa di mezzanotte aveva nevicato e in chiesa c’erano solo 10 persone. Tu mi risposi chiesa piena o chiesa vuota non importa, ci siamo noi e il Signore, che è il padrone di casa ”. Nel corso della predica il Vescovo Gianni Sacchi ha ricordato la vita e la carriera religiosa di don Rambaldi: “Era diventato sacerdote in età adulta, il 23 aprile del 1983. All’età di 47 ani era stato ordinato da Mons. Carlo Cavalla, allora Vescovo di Casale. Laureato in lettere e Filosofia all’università di Torino, don Rambaldi era terziario domenicano ed era in contatto con i padri della missione. Fu proprio uno di questi sacerdoti, padre Calcagno, originario di Vignale, a indirizzarlo al seminario della Diocesi di Casale per completare al sua formazione in vista della’ordinazione. Dopo la consacrazione sacerdotale don Rambaldi era stato prima collaboratore del parroco di Balzola per tre mesi e subito dopo era stato nominato parroco di Cantavenna e di Isolengo. Aveva continuato ad abitare a Torino, facendo il pendolare con Cantavenna”. Da un paio di mesi don Rambaldi era ospite alla casa di riposo “La Quiete” di Cantavenna dove in occasione del Natale lunedì 19 dicembre, aveva concelebrato la messa per gli anziani ospiti con il suo successore Don Davide Mussone. La sua ultima comunione invece gli è stata portata da Luca Mussone il giorno del Natale. La salma di Don Rambaldi ora riposa nel cimitero di Isolengo dopo che la stessa ha sostato per un ultimo momento di preghiera nella chiesa di Isolengo dove era stato parroco.
Pier Carlo Cavallo
Luca Mussone da l’ultimo saluto a Don Rambaldi
Al termine della funzione religiosa celebrata dal Vescovo Gianni Sacchi, Luca Mussone, suo fedele collaboratore per 33 anni, ha letto un ultimo saluto al suo parroco:
“Caro don Giuseppe sei ritornato a Cantavenna per subito lasciarci e nemmeno goderti qualche anno al pensionato con qualcuno che veniva a farti visita. Sai, averti dato la santissima eucarestia per ultimo e sentirti cosi felice nel giorno di Natale per essermi ricordato di averti portato Gesù mi ha dato una gioia immensa. Ecco, tu mi hai comunicato la prima volta e io l’ultima. Il signore ha voluto così. 33 anni al tuo fianco non sono pochi, abbiamo discusso molte volte, perché il tuo carattere non era semplice, anzi tutt’altro. Ma poi arrivavi e mi dicevi Luca caro andiamo avanti e io come sempre nel bene e nel male, ero li al tuo fianco ogni domenica a servirti e aiutarti nella santa messa. Certo quando ero piccolo tu eri in forma fisica e mi dicevi cosa fare: quando addobbavamo insieme gli altari preparavamo insieme la chiesa perché tu volevi tutto perfetto e solennissimo. Non posso non ricordare un Santissimo Natale quando alla messa di mezzanotte aveva nevicato e in chiesa c’erano solo 10 persone. Tu mi risposi chiesa piena o chiesa vuota non importa, ci siamo noi e il Signore, che è il padrone di casa. Negli ultimi anni ti seguivo di più e tu ti fidavi di me nella Santa Messa ciecamente. Non sto a giudicare il tuo operato da Pastore di questa comunità. Non ne ho il potere, il diritto e il compito: il Signore ci penserà lui nella sua infinita giustizia non umana. Credo che in 37 anni di servizio ci hai messo molto del tuo per cercare di fare del bene. La tua fede nel Signore era grande e credo che la Madonna e San Giuseppe ti abbiano confortato negli ultimi momenti di vita. Ieri durante il Santo Rosario ti ho affidato alla Madonna come tu nel 1983 al tuo arrivo affidasti la nostra comunità. A Dio ti affidiamo e che San Domenico accompagni te Fra Gioachino al cospetto di Dio. Grazie Don Giuseppe.”