CASALE – Perché un bel ragazzone di 24 anni sceglie di lasciare famiglia, amici, lavoro e casa per andare a dedicare due anni della sua vita per i poveri delle Ande, in un paese di poco meno di 1500 anime, ad oltre 3500 metri d’altitudine, dove c’è la luce, ma mancano acquedotto, fognatura e ogni forma di normalità che fanno parte della vita di ogni giorno nella società occidentale. “Ero già stato in missione tre anni fa e avevo voglia di tornare, per dare una mano” non ci pensa su due volte Luigi Garis (in foto), giardiniere di 24 anni di Casale, che mercoledì mattina è salito sull’aereo a Malpensa, con scalo a Madrid, destinazione Lima, per poi prendere un pullman che dopo 16 ore di viaggio lo porterà nella comunità di Llamellin, in mezzo alle Ande peruviane, dove ogni giorno si lotta per sopravvivere e avere un futuro migliore, dove si cerca di regalare una vita migliore a tanti bambini.
“Nel 2001 avevo già fatto un’esperienza di sei mesi di volontariato – racconta Luigi il cui fratello maggiore Francesco studia nel seminario di Betania, con alle spalle tre anni e mezzo di missione in Perù, e l’altro fratello Michele ha vissuto un’esperienza analoga di sei mesi – da quando sono tornato mi è sempre mancato qualcosa, quei volti, quei bambini, quelle persone che hanno bisogno del nostro aiuto, e adesso è giunto il momento di tornare”. Una scelta accolta di buon grado con papà Mario e mamma Marilena impegnati da anni nel servizio di volontariato dell’associazione “Monferrato per le Ande”. E per Luigi c’è un compito ben preciso nella comunità guidata da padre Raul, peruviano, che da gennaio ha preso il testimone lasciato da padre Giorgio Nonni, sacerdote faentino stroncato da un tumore a soli 60 anni: dovrà far crescere un caseificio. “C’è una stalla con quaranta mucche che è seguita da numerosi giovani padri di famiglia – spiega Luigi – stanno già producendo formaggio, ma il lavoro deve essere migliorato, non è che io abbia una esperienza mirata, ci metteremo tutto l’impegno che si deve per fare del nostro meglio”. E con lui nella comunità di Llamellin opereranno una decina di volontari italiani che fanno parte dell’organizzazione Mato Grosso. In città a far da riferimento all’associazione c’è il vice parroco del duomo e direttore della Caritas don Marco Calvo. Già numerosi i ragazzi della parrocchia del Duomo che in questi anno si sono recati in missione in Perù.
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