La settimana scorsa si è svolto a Santa Cruz, Tenerife, l’International Mummies Studies Congress, intitolato “Athanatos. Immortale. Morte e immortalità nelle popolazioni del passato” e dedicato alle ricerche riguardanti le mummie di tutto il mondo. Si parla di antropologia, storia, archeologia, medicina, analisi chimiche e fisiche, dna, studi forensi, etica dell’esposizione. La nota ricercatrice Sabina Malgora, Direttore del Mummy Project (www.mummyproject.it) vi ha partecipato con due interventi. Il primo si è incentrato sulla mummia egizia conservata presso le Raccolte Archeologiche dell’Università di Pavia, protagonista di un importante progetto di ricerca, grazie al quale, con indagini mediche e forensi, è stata in parte ricostruita la storia di questa donna vissuta nel III secolo a.C. e le è stata restituita l’immagine attraverso la ricostruzione forense del volto e ne è stata fatta una replica 1:1 3D da toccare.
Il secondo ha riguardato un progetto ancora in fieri sulle mummie di animali conservate presso il Museo di Scienze Naturali di Brescia. Queste sono state indagate attraverso autopsie virtuali ottenute tramite Tac effettuata lo scorso dicembre presso il Fatebenefratelli di Milano. Si tratta di mummie di gatti, falchi, coccodrilli e serpenti, per un totale di 12 animali.
La Malgora aveva già partecipato a due delle precedenti edizioni del convegno, una a San Diego dove ha presentato gli studi sulla ormai famosa mummia di Ankhpakhered e una a Rio De Janerio dove ha relazionato sulla mummia di Bast-en-ankh del Palais Mamming di Merano. In quello di Rio era anche membro del comitato scientifico del convegno.
Questa è un’edizione speciale, che celebra i 25 anni dal primo convegno ed è dedicata alla memoria di ad Arthur C. Aufderheide, pioniere delle ricerche sulle mummie e famosissimo paleopatologo. Ogni volta è un grande successo di pubblico, con oltre 400 ricercatori e studiosi.
È sempre emozionante presentare le proprie ricerche in un panorama internazionale- commenta la Malgora – dove si ricevono grandi stimoli e ricompense alle notti passate ad indagare corpi che sono muti solo all’apparenza. Ancora un grande successo per la studiosa contornata da un’equipe prestigiosa, tra cui Chantal Milani, Jonathan Elias, Albert Zink, Wilfried Rosendhal, Francesca Motta, Marco Nicola, Andrea Gobbato, Eleonora Gandin e molti altri che formano il Mummy Project.
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