CASALE – La violenza di genere è il lato oscuro delle nostre società, a qualunque latitudine e in qualunque cultura ci si trovi. Gli imprescindibili diritti umani a livello nazionale, internazionale, continentale e mondiale sono stati descritti e raccontati lo scorso lunedì 25 novembre, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, dalla voce di sette allieve dell’Istituto Superiore “Leardi”: si tratta di Ylenia De Gaspari e Elena Oggero (3 aA AFM), Camilla Rosso (3 aA CAT), Gaia Pirozzo (4aA Tur), Martina Belfiore e Valentina Gonzales (4aB Tur), con l’indispensabile montaggio video di Martina Manuti (4aB Grafico).
Si è trattato di un esperimento di teatro di “corridoio”, in cui gli alunni-spettatori sono stati coinvolti, interpellati e, infine, responsabilizzati, resi parte della comunità globale in cui sono immersi, padroni delle proprie azioni e messi a conoscenza delle conseguenze di ciò che fanno o pensano.
Per questo motivo il teatro è stato un canale, uno strumento di prevenzione primaria, facilitato dal grande bagaglio emotivo che questo tipo di comunicazione porta con sé e scatena.
Se le alunne hanno letto a turno brani del documento della conferenza di Pechino del 4-15 settembre 1995, testo di legge promulgato a favore del progresso che si pone come obiettivo l’uguaglianza, lo sviluppo, la pace per tutte le donne, eguali possibilità di lavoro, istruzione e accesso alla sanità pubblica, Licia Sesia, psicoterapeuta ed educatrice presso l’Istituto, è intervenuta come elemento di passaggio, provocando il pubblico con la lettura di articoli di giornale sui femminicidi e proponendo una delle possibili, benché difficili strade di reazione.
Gli studenti che hanno assistito alla performance, in particolare i ragazzi, sono stati informati della storia del 25 novembre, data che commemora la fine violenta delle tre sorelle Mirabal, attiviste politiche nella Repubblica Domenicana, brutalmente assassinate per ordine di Rafael Trujillo.
La giornata contro la violenza sulle donne vuole ricordare che la disuguaglianza di genere persiste ancora in tutto il mondo: raggiungere l’uguaglianza e l’emancipazione del genere femminile richiederà sforzi più vigorosi per contrastare una discriminazione di genere profondamente radicata, spesso derivante da atteggiamenti patriarcali e dalle norme sociali correlate. Sulla tematica è intervenuto anche il prof. Carlo Berrone, psicologo e docente del “Leardi”, focalizzando l’attenzione su un parallelismo, doloroso ma carico di spunti di riflessione, tra bullismo e violenza di genere.
Il pubblico presente è stato congedato con le seguenti parole: «Sta a voi mantenere quanto si è ottenuto in secoli di lotte e migliorare la convivenza e il rispetto reciproco per una coesistenza costruttiva e duratura». Con questo spettacolo, si è voluto sensibilizzare le nuove generazioni sulla questione, facendo comprendere loro quanto sia importante sottoscrivere risolutamente il Programma di Azione di Pechino e partecipare attivamente alla sua realizzazione in collaborazione con le istituzioni.
Licia Sesia