CASALE – Il sindaco uscente Titti Palazzetti non sarà la candidata dalla lista unitaria del centro sinistra alle elezioni amministrative del prossimo 26 maggio. Sabato mattina l’attuale primo cittadino ha preso parte alla riunione del direttivo del Partito Democratico (che ha scelto come candidato Luca Gioanola) e nel suo intervento, a tratti molto duro, ha sottolineato i meriti della sua amministrazione senza nascondere l’amarezza e la contrarietà per la scelta del Pd. In effetti è una situazione rarissima quella di non ricandidare il sindaco uscente.
L’intervento del sindaco Palazzetti
Questo l’intervento del sindaco Palazzetti: “Qualunque sia la proposta politica del centrosinistra alle prossime elezioni comunali – ma anche regionali ed europee – è fondamentale affrontare la discussione pubblica sul futuro della nostra comunità alla luce di una lettura condivisa di quanto siamo riusciti a fare, nonostante difficoltà e contraddizioni a tutti noi ben note, per i cittadini”. “Negli ultimi quattro anni Casale è stata chiamata a una sfida cruciale per la sua storia. L’indignazione suscitata dall’assoluzione dei responsabili del disastro Eternit ha portato il governo Renzi (PD!) a intervenire tempestivamente mettendo a nostra disposizione 64 milioni di euro e allentando i vincoli del patto di stabilità interna. Da quel momento la priorità assoluta per tutti noi – giunta, consiglio, maggioranza, opposizione, maggioranza interna e opposizioni interne, è stato quello di realizzare la bonifica e segnare una svolta epocale per ridurre i rischi per la salute della nostra comunità. Questo obiettivo è stato raggiunto e noi, tutti, dobbiamo esserne fieri, perchè la filiera istituzionale governo, regione e comune ha funzionato e la città e le sue energie civiche e imprenditoriali hanno reagito. Insieme abbiamo fatto un passo avanti enorme di cui possiamo essere orgogliosi, ma che era un atto dovuto di fronte al coraggio di tutti coloro che hanno combattuto su questo fronte negli ultimi decenni”.
Casale Capitale della Cultura
“Nel dialogo avviato col governo all’indomani della sentenza, abbiamo identificato anche alcune opportunità di rilancio dell’offerta culturale della città (Capitale della Cultura) e produttiva (Enea). Il lavoro svolto su questi due fronti non è stato premiato col risultato sperato soprattutto per mancanza di volontà politica. E’ stato fatto tutto il possibile da parte nostra, e, specialmente per la Capitale della Cultura, la città si è unita come in rare altre occasioni. E’ chiaro però che per far prevalere Casale, oltre al nostro impegno, serviva una chiara e legittima volontà politica di rilanciare una comunità colpita da una tragedia come quella dell’Eternit. Volontà che alla fine, nonostante gli incoraggiamenti iniziali, è venuta meno, anche in conseguenze delle difficoltà politiche della maggioranza di governo”. “Quel lavoro è comunque servito. E sul piano turistico e culturale il risveglio di Casale è innegabile e forte di numeri che non lasciano dubbi. L’azione di governo della città ha consentito di generare opportunità concrete per cittadini e operatori, a partire da occasioni importanti come il riconoscimento Unesco e l’apertura del Castello. Di questi numeri, della vivacità culturale, del potenziamento della capacità di accogliere della nostra città, del successo di kermesse ed eventi di qualità, possiamo andare fieri, tutti quanti, maggioranza, opposizione, Comune, esercenti, tutti”. “Nonostante le difficoltà abbiamo portato a casa risultati importanti anche sul fronte della lotta alla povertà, all’emarginazione. Sulle case popolari abbiamo fatto un lavoro che non ha eguali negli ultimi quindici anni. Sappiamo tutti quanto la casa sia centrale nelle strategie di prevenzione dell’emarginazione. Avere o non avere una casa per sé e la propria famiglia è uno spartiacque tra “normalità” e marginalità. Tra speranza di superare le difficoltà e disperazione. Per questo abbiamo investito risorse lavoro e attenzione sulla ristrutturazione di alloggi efficienti e dignitosi per le famiglie in difficoltà. E’ un punto fondamentale che dobbiamo rivendicare con forza, in nome di valori che tutti condividiamo”.
Una scuola nuova
“Abbiamo dato alla città una nuova scuola, sicura, attrezzata ed efficiente, dando sostanza alla nostra scommessa sul futuro della città. Abbiamo costruito piste ciclabili per dare innanzitutto sicurezza ai tanti casalesi che usano la bici per muoversi in città. Siamo riusciti, in linea con gli obbiettivi europei e con il Programma di mandato, a fare riaprire la tratta ferroviaria Casale-Mortara e presto anche la Casale-Vercelli, un’operazione giudicata dai più impossibile”. “Abbiamo ottenuto i finanziamenti per la riqualificazione di Borgo Ala e abbiamo dedicato attenzione particolare agli impianti sportivi, ristrutturando campi da calcio in periferia dove più di 200 ragazzini giocavano nel fango, rifacendo il tetto del Palazzetto dello Sport, eliminando infiltrazioni e pioggerellina sgli spalti e sul campo da gioco. Stiamo costruendo una nuova Palestra attesa da più di venti anni dalle squadre di pallavolo e ginnastica ritmica”.
Lotta per la difesa dell’ospedale
“Infine, ma non ultima per importanza, la lotta estenuante e discreta in difesa del nostro Ospedale: siamo riusciti a fare inserire nell’ambito delle strutture sanitarie l’UFIM, diventata struttura semplice e non più precariamente affidata solo ai finanziamenti del volontariato; abbiamo difeso il punto nascite, ottenuto il miglioramento della struttura e ora i parti stanno aumentando; abbiamo ottenuto con fatica i nove primari previsti e negati; abbiamo implementato le attrezzature acquistando strumenti ad alta tecnologia e, davvero con un impegno esclusivamente personale, sono riuscita a mantenere a Casale il Centro di preparazione dei farmaci tumorali, previsto solo a Tortona per tutta la Provincia, ottenendo il finanziamento necessario per la nuova cappa. Anche per l’Hospice è stato ottenuto il finanziamento necessario per la ristrutturazione. Tutto questo impegno è stato affrontato insieme all’Afeva, a Vitas, in difesa della nostra città così duramente provata”. “Tali risultati concreti stanno migliorando la qualità della vita quotidiana di tanti cittadini e tante famiglie. Qualunque sia la nostra offerta politica, deve fondarsi sulla piena consapevolezza che questo è quello che abbiamo saputo dare alla città. E che su questo possiamo ora costruire”.
Rimpianto per la difficoltà di nuovi posti di lavoro
“Il maggiore rimpianto di questi cinque anni era legato alle difficoltà incontrate nei nostri tentativi di portare nuovi posti di lavoro in città. Certo, una città senza amianto, più accogliente, con turisti e visitatori, è una città che offre più opportunità. Ma le iniziative che avrebbero generato occupazione nell’industria e nei servizi – come Enea e Amazon – sarebbero state importanti per restituirci fiducia nel futuro industriale di Casale. Guardiamo al lavoro svolto con la coscienza pulita di chi ha fatto tutto quanto era in suo potere per raggiungere quei risultati. E sappiamo anche che i margini di intervento di un sindaco, nel settore delle politiche economiche e per l’impresa, ha dei limiti. Ma non per questo ci siamo arresi, abbiamo continuato a cercare ogni possibile opportunità per difendere e sviluppare un pezzo fondamentale della nostra identità: la passione per la produzione industriale di qualità, la capacità di crescere e generare ricchezza grazie all’impegno di lavoratori e imprenditori che condividono valori, obiettivi e tenacia. Siamo riusciti, ne abbiamo avuto la certezza in questi giorni, a portare a Casale Monferrato una nuova attività produttiva che offrirà nuovi posti di lavoro, altri posti, circa venti, saranno disponibili appena ultimato l’edificio della Lidl”. “Questa è la mappa per capire dove ci troviamo, per studiare insieme i prossimi passi e per respingere gli attacchi che verranno da un’opposizione rinfrancata dalle dinamiche politiche nazionali. Il valore di questo percorso è un patrimonio comune da usare nella prossima campagna elettorale per evitare che zuffe e polveroni spostino l’attenzione da ciò che conta davvero: il bene della nostra città, la qualità della vita dei cittadini, la nostra capacità di crescere, cambiare e innovare senza lasciare indietro nessuno”.
La scelta del Pd è una rassegnazione prematura alla sconfitta
“Ho proposto e insistito sulla mia candidatura convinta della positività del mio mandato e della possibilità di tener testa alla destra con risultati dignitosi. Mi sono opposta e mi oppongo alla candidatura proposta da una parte del Direttivo del PD e dal suo Segretario perchè la ritengo debole e senza alcun fondamento in Città, non frutto di coraggio ma di rassegnazione prematura alla sconfitta”. “Prendo atto della situazione del partito così terribilmente in disfacimento e, secondo me, irrimediabilmente compromessa se non si provvederà ad un totale rinnovamento del gruppo dirigente locale”. “Lascio dunque la responsabilità della scelta a chi ha ritenuto di non accogliere la normale procedura del Partito che prevede la ricandidatura del Sindaco uscente”. “Vi ricordo che Titti Palazzetti è stata ed è da sempre al servizio della Città non solo con un percorso professionale di promozione dei più deboli – che le ha meritato il titolo di Ufficiale della Repubblica per la dedizione e la capacità innovativa nella didattica degli adulti e nei processi di inclusione – ma anche nel campo amministrativo ha sempre detto sì in momenti molto delicati: sì come Assessore tecnico nella Giunta Coppo quando si razionalizzavano gli edifici scolastici; sì come candidato Sindaco quando si era certi di perdere di fronte ad un sindaco di destra al secondo mandato e si stava attraversando una inedita crisi politica, economica, sociale e culturale”. “Guidata dalla stessa generosità e dallo stesso coraggio di sempre ritengo di avere il dovere morale, legato al ruolo che ho svolto con impegno, correttezza, determinazione, di prendere in considerazione altri percorsi utili al servizio del territorio”.