BORGO SAN MARTINO (r.sa.) – La comunità di Borgo San Martino ha celebrato il suo “cantore”. Martedì pomeriggio si sono celebrati nella chiesa parrocchiale del paese monferrino i funerali di Luigi Ricagni, 96 anni, dirigente di spicco delle Ferrovie dello Stato e scrittore. Nei suoi numerosi libri ha infatti ripercorso la storia di Borgo e ne ha “cantato” i santi e i personaggi di spicco, da Piero Ravasenga (il poeta di Borgo) fino ad Ermino Spalla, campione di boxe, attore e scultore e cantante lirico. Nato a Borgo nel 1926 Luigi Ricagni ha iniziato una importante carriera partendo da capo stazione, diventando dirigente generale delle Ferrovie dello Stato, Direttore del Centro Elettronico, fino ad incarichi nel Consiglio d’Europa. Nei suoi spostamenti primo a Torino e poi a Roma però ha sempre portato nel cuore il suo paese natale di Borgo dove la famiglia materna era giunta emigrando dal Veneto, dalla zona di Treviso. Nei suoi libri tiene in vita la tradizione di Borgo e la sua ricostruzione dei santi patroni Quirico e Giulitta l’ha visto sposarsi in giro per il mondo alla ricerca di informazioni e dati. Il suo era un legame fortissimo con la terra natale. Saliva in Monferrato almeno un paio di volte all’anno e tre anni fa aveva anche ricevuto la cittadinanza onoraria. “Era stata una piacevolissima sorpresa – ricorda la figlia Vivina – l’invito era per la festa degli anziani, poi la consegna della targa come cittadino onorario, e ne era stato felice ed orgoglioso”. Lunedì sono stati celebrati i funerali a Roma e martedì una funzione funebre nelle sua Borgo con a fianco la moglie Piera e le figlie Vivina e Marita. “Oggi perdiamo una figura indimenticabile, una persona poliedrica dalle mille sfaccettature e dagli innumerevoli interessi, legatissimo alla sua terra d’origine sempre mantenendo le sue radici a Borgo – lo ha ricordato in chiesa il sindaco Fabio Zavattaro – per motivi di lavoro, si era trasferito a Roma dove, l’indiscussa capacità ed intelligenza, gli avevano permesso di giungere all’apice della carriera. Nonostante i gravosi impegni che il lavoro gli imponeva, per sentire sempre vicino il suo paesello, teneva, ritagliava e catalogava tutti gli articoli tratti dai giornali locali che parlavano di Borgo”. E il primo cittadino ha sottolineato: “Nelle sue opere dedicate a Borgo San Martino, dove ci ha offerto una bellissima visione del quotidiano di un’intera popolazione che ha condiviso gioie, dolori, progetti, ideali e passioni, si è sempre contraddistinto come un ricercatore appassionato, uno studioso documentato e serio, oltre che avvincente narratore. Ci ha ricordato non solo la nascita, ma anche le famiglie, le persone ed i personaggi illustri che nei secoli si sono succeduti e che hanno, in qualche modo, influenzato la storia del nostro bellissimo paese. Leggendo le sue opere, non si può non innamorarsi del nostro “Borgo”. Con vero piacere, ricordo che il 1° settembre 2019, in occasione della cerimonia in cui gli veniva conferita la cittadinanza onoraria, lasciò all’archivio comunale i suoi lavori di ricerca culturalmente inestimabili per i “suoi” concittadini. A nome mio personale e di tutti i borghigiani lo ringrazio ancora per l’eredità ed i doni che ci ha fatto. Una persona colta, brillante, gentile, con una grande signorilità. In sostanza un uomo davvero grande”.
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