È iniziato il presidio dei greti da parte dei guardiaparco. Non solo ordinaria attività di sorveglianza, ma soprattutto la salvaguardia degli uccelli: sterna comune, fraticello, corriere piccolo, occhione, per esempio, sono le specie che stanno facendo il nido o che stanno covando e in questi giorni sono più vulnerabili. Questa è un’attività importante a servizio della biodiversità.
I mezzi utilizzati sono barche e gommoni, sicuramente efficaci per controllare le isole e i greti fluviali. La prima uscita si è svolta nei giorni scorsi ma i servizi di vigilanza continueranno soprattutto per quel che resta della primavera e in estate, nel tratto di Po alessandrino grazie alla collaborazione con l’associazione Amici del Po di Casale Monferrato e da Casalgrasso a Moncalieri in autonomia.
Solo così si può avere una vista completa dell’ambiente fluviale e raggiungere punti normalmente nascosti e inaccessibili, si pensi anche agli scarichi che sovente non sono percepibili da terra.
La navigazione viene fatta, dove possibile e il più possibile, a remi per arrivare nei luoghi in cui si effettuano i controlli in modo silenzioso e per non creare disturbo alla fauna selvatica, proprio per questa ragione si evitano zone particolarmente sensibili come l’area della confluenza della Stura di Lanzo con il Po a Torino, ricca di anatre e di tanti altri uccelli.
Quella con gli Amici del Po di Casale Monferrato è una collaborazione che dura da parecchi anni e il presidente dell’Associazione, Massimo Sarzano, la intende come un contributo alla tutela del fiume in senso ampio “In questi giorni abbiamo potuto finalmente ricominciare a lavorare con i guardiaparco dopo il lungo fermo dovuto alla pandemia, quello che facciamo e abbiamo fatto non si limita alle attività di sorveglianza ma ci ha visti coinvolti anche in operazioni scientifiche come il monitoraggio dell’ittiofauna a fianco degli esperti dell’Ente-Parco, operazione che ci tengo a dire ci ha tenuti impegnati per mesi nel tratto di Parco che va da Crescentino alla confluenza con il Tanaro”.
Vale la pena di ricordare che in tutto il Piemonte è possibile percorrere con i mezzi motorizzati solo le strade vere e proprie (comunali, provinciali, ecc.) mentre è vietato, in tutti i periodi dell’anno, effettuare percorsi fuoristrada se non in aree appositamente dedicate a questa attività. Perciò l’accesso ai prati, ai boschi, in questo caso ai ghiareti, è un comportamento illecito e dannoso perché crea disturbo alla fauna e danni alla vegetazione; fra l’altro, in quel modo, nella stagione riproduttiva si possono schiacciare nidi e nidiacei di alcune specie di uccelli particolarmente sensibili alle interferenze esterne.
Ufficio Comunicazione Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese
Foto: Stefano Granziero degli Amici del Po di Casale Monferrato