CASALE – Alla fine la pagliacciata è stata smascherata. Non serivano indiscrezioni romane per prevedere l’inevitabile triste epilogo della gestione Di Stanislao. Il Casale Calcio è stato escluso dal Consiglio di Lega, dal campionato di competenza e quindi inizieranno immediatamente, da parte degli Uffici della Figc, le procedure per la radiazione e la revoca della matricola. C’era chi parlava impropriamente di fidejussioni non idonee e tasse d’iscrizioni non sufficienti, e invece a far propendere il Consiglio della Lnd per l’esclusione, sono stati i debiti verso i tesserati. Quel quasi milione di euro ipotizzato (e spiegato con un semplice calcolo matematico nel numero scorso) che Di Stanislao, ma non solo, diceva di aver saldato. E invece alla Lega non è risultato così e quindi è diventata inevitabile l’esclusione da ogni competizione. Sulla decisione dei Consiglieri avrà pesato sicuramente anche il precedente Aquanera (di sole due stagioni fa), un’altra piemontese, che riuscì ad iscriversi attraverso strani artifizi e raggiri (complice anche un po’ di distrazione da parte degli uffici romani), per poi farsi radiare a metà stagione. Per fortuna almeno questo pericolo è stato scampato. Infatti con una cancellazione a metà stagione, non ci sarebbero state possibilità di salvare in qualche modo la storia nerostellata. Una volta revocata la matricola, invece, si aprirà un nuovo scenario e potrà essere scritta una nuova pagina di storia. Il Sindaco infatti, a garanzia di un gruppo imprenditoriale serio, potrà rivolgersi al presidente Giancarlo Abete per chiedere che un nuovo club, che erediterebbe la tradizione nerostellata, possa essere ammesso ad un campionato superiore rispetto quello di Terza Categoria, ovvero da dove solitamente dovrebbe partire una società di nuova affiliazione. Probabilmente il presidente federale, di fronte ad un’offerta seria, concederà al nuovo club di partecipare ad un campionato dilettantistico regionale ma, a quel punto, inizierà il braccio di ferro con gli uffici regionali della FederCalcio. Perchè sicuramente l’eventuale volontà del numero 1 del Governo del pallone sarà rispettata ma, sicuramente, un tentativo per evitare di far salire a 19 il numero delle squadre di uno dei due gironi d’Eccellenza, il Comitato Regionale della FederCalcio lo farà. Procedure che, comunque, saranno ancora ritardate a causa della nuova inziativa del «patron» Di Stanislao, che ha deciso di danneggiare fino all’ultimo la maglia più bella del mondo. Contro la decisione del Consiglio di Lega, infatti, l’affarista romano ha già annunciato di aver dato «mandato ai propri legali di ricorrere alla Corte di Giustizia Federale». In realtà il «Giudice» competente per questo tipo di decisione è il Tnas, il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport del Coni, visto che si ricorre contro una decisione di un organo di una federazione sportiva nazionale. Ma al di là di quella che può essere la poca conoscenza delle procedure, resta il fatto che Di Stanislao ha deciso di volersi accanire fino all’ultimo contro un povero e moribondo malato terminale. Intanto l’Amministrazione Comunale ha già iniziato a muovere i primi passi per cercare di salvare il salvabile. “Dopo un lungo periodo di parole è giunto il momento di passare ai fatti e di farlo in tempi stretti per dare un futuro alla maglia nerostellata – ha detto l’assessore allo Sport del Comune di Casale Federico Riboldi che ha seguito da vicino e passo dopo passo, le vicende di via Trevigi – dopo solo 24 ore dalla notiza dell’esclusione, abbiamo avuto i primi incontri con la cordata di imprenditori piemontesi che ci ha portato l’ex direttore sportivo Giorgio Danna e poi con quella locale. L’obiettivo è uno solo, creare subito una nuova società per fare vivere il nome del Casale Calcio nell’anno del centenario della conquista dello scudetto”. Due cordate che, di fatto, potrebbero facilmente interessarsi dopo il mezzo passo indietro fatto nelle scorse settimane da Giuseppino Coppo. Perchè se il presidente onorario continua a confermare la propria disponibilità a fare il possibile perchè non scompaia definitivamente il club, avrebbe fatto capire che non vorrebbe più ricoprire un ruolo di primo piano. In questo senso, quindi, potrebbe partecipare con un contributo importante ed appoggiare altre iniziative, a partire dalla cordata «danniana» con a capo Francesco Bau.
Dario Calemme