SECONDA PARTE DEL TESTO PUBBLICATO SU “LA GRANDE FAMIGLIA” DI DOMENICA 18 FEBBRAIO
Il Cancelliere Vescovile dott. don Davide Mussone, redattore dell’Annuario annuale della Curia Vescovile, constata culturalmente questo: Negli anni passati vi era un territorio costituito da ogni singola Parrocchia un po’ forse chiusa in se stessa con il suo unico Parroco titolare “italiano” ed ivi residente e magari anche col Vice parroco dedito all’oratorio, ora la realtà sta cambiando, vi è sempre in ogni Parrocchia un responsabile, pur non risiedendo sul posto ma garantendo comunque tramite se stesso o altri collaboratori il servizio e la cura pastorale. Diverse delle nostre Parrocchie sono state affidate non più ad un Parroco stabile e italiano nel senso tradizionale del termine ma ad un Parroco o Amministratore parrocchiale anche proveniente dall’estero. Mi riferisco soprattutto alle Parrocchie rette dai sacerdoti provenienti da altri Stati (ben 26!), che sono una vera benedizione per la nostra terra, che giustamente a volte hanno bisogno anche del nostro consiglio e della nostra vicinanza. Trattasi di 13 sacerdoti! Sono fattispecie certamente molto diverse rispetto alla mentalità degli scorsi decenni. Si ribadisce poi che l’Amministratore parrocchiale ha gli stessi poteri del Parroco e difatti è diffusa questa mansione nella nostra Diocesi (22 Parrocchie!). Ora, dobbiamo cambiare mentalità, non si può più pretendere di trovare sempre il sacerdote “fisso e stabile” in Parrocchia poiché quasi tutti i nostri presbiteri (e molti anche anziani!) oltre a tutte le altre incombenze debbono seguire almeno tre-quattro Parrocchie per ognuno, estese, lontane, diverse, con problematiche spinose da affrontare e con altresì il grande onere della gestione e salvaguardia delle imponenti Chiese parrocchiali e delle tante Cappelle sparse, nonché delle Case parrocchiali e pertinenze, oltre che degli Oratori. La situazione è piuttosto drammatica, non di disperazione, ma seria e preoccupante, è fuori dubbio, i numeri parlano chiaro e si nota un clero anziano, anche molto anziano, più della metà! Non è possibile in via definitiva fornire dati certi, ma a mo’ di battuta certamente non esaustiva, potremmo dire che vi è un prete “ancora attivo in discreta forza ed età, italiano e non” ogni circa 1.800-2.000 persone e per di più fedeli sparsi nel territorio. E’ inutile nascondere la verità, i numeri parlano chiaro! Voglio concludere, citando alcuni episodi sempre in riferimento all’anno passato, con un pensiero affettuoso ed un sincero augurio nei confronti del nuovo Pastore di Casale Monferrato, Sua Eccellenza mons. Gianni Sacchi, un giovane e preparato Vescovo, che il 31 luglio 2017 il Papa Francesco ha nominato Vescovo della Diocesi di Casale Monferrato, in sostituzione di S.E. Mons. Alceste Catella, che ne è divenuto “Vescovo emerito”. Infine, a Villanova nella casa natale, a dicembre, è tornato ad abitare il nostro mons. Luciano Pacomio, Vescovo emerito di Mondovì e ricordiamo il nostro mons. Angelo Accattino, che nel novembre scorso ha ricevuto l’ordinazione episcopale nel suo paese natale a Calliano, essendo stato nominato Nunzio Apostolico in Bolivia, col titolo di Arcivescovo di Sabiona.