CASALE – Un gesto dettato da motivi di legittima difesa. È quanto dichiarato, come riportano i media brasiliani, dall’avvocato difensore di Josè Pereira da Costa, l’ex ufficiale della polizia militare brasiliana che martedì ha ucciso a colpi di pistola, sparati a bruciapelo, l’imprenditore casalese Fabio Campagnola. Pereira dopo aver ucciso il monferrino lo scorso martedì si era dato alla fuga abbandonando la pistola poco distante dal luogo dell’omicidio. Dopo due giorni di latitanza si era consegnato alla Polizia avvalendosi però della facoltà di non rispondere e negando il proprio coinvolgimento. Il suo legale avrebbe invece scelto come linea difensiva quella della legittima difesa. E sempre secondo l’avvocato difensore, non ci sarebbe motivo di tenere agli arresti la moglie di José Pereira da Costa, Karla Kassiana Vanderlei Warumbi Cavalcanti, arrestata in flagranza e ora in custodia cautelare dopo l’udienza di convalida. Secondo i primi rilievi della polizia di Marechal Deodoro sarebbe stata lei a incitare il marito a commettere il folle gesto.