ALESSANDRIA – Per combattere la disinformazione, gli attacchi strumentali e la concorrenza sleale gli agricoltori vi aspettiamo domani al Mercato Coperto di via Guasco ad Alessandria con #MangiaItaliano per salvare la reputazione del Made in Italy, difendere il territorio, l’economia e il lavoro e far conoscere il valore della più grande ricchezza del Paese, quella enogastronomica.
Sarà anche l’occasione, con un giorno di anticipo, di festeggiare la giornata dedicata alla donna: verranno donati ramoscelli di mimosa che si confermano essere il simbolo della ricorrenza. Un fiore che dietro una fragilità apparente mostra una grande forza con la capacità di crescere anche in terreni difficili.
“Un gesto semplice per ringraziare chi sceglie e sostiene i prodotti a chilometro zero del territorio alessandrino in un rapporto di fiducia sempre più forte. – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – Non ci fermiamo, è questo il messaggio che vogliamo arrivi forte e chiaro, l’obiettivo è far conoscere direttamente dai protagonisti i primati del Made in Italy e del nostro territorio. Le nostre aziende agricole sono impegnate nel custodire un patrimonio di biodiversità che non ha eguali al mondo. La mobilitazione #MangiaItaliano vede coinvolti mercati agriturismi ma anche le industrie e le strutture commerciali più virtuose del settore, colpite ingiustamente da una dura emergenza: l’iniziativa riguarderà tutti i mezzi di comunicazione, a partire dai canali social”.
“Serve un impegno forte a livello regionale, ma anche nazionale e comunitario per sostenere il tessuto produttivo su cui sta pesando questa emergenza sanitaria. – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – Dal garantire la liquidità alle imprese agricole per estinguere i debiti bancari attraverso mutui a tasso zero, a tutelare il Made in Italy nel mondo con l’introduzione di sanzioni contro pratiche commerciali sleali e a sostenere le imprese agrituristiche con la sospensione di tutti i versamenti contributivi, previdenziali, e dei premi per l’assicurazione obbligatoria: sono urgenti misure che consentano all’agroalimentare di non perdere l’importante ruolo che riveste nell’ambito economico del nostro territorio. La sospensione delle più grandi fiere, oltretutto, non consente alle nostre imprese di avere nuove occasioni di business e di incontro con i buyer: una situazione che non può far altro che gravare sull’export del Made in Piemonte ”.
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