MOMBELLO – Martedì 16 marzo la “Freudenberg Home and Cleaning Solutions” proprietaria di Gimi spa di Monselice (PD) che a sua volta possiede lo stabilimento ex Framar di Mombello ha informato i rappresentanti dei lavoratori e i rappresentanti sindacali dello stabilimento di Mombello che la proprietà ha deciso di unire entro fine anno le attività dei suoi siti produttivi di Mombello e Monselice (Padova) trasferendo la produzione a Monselice e cessare ogni attività nel sito di Mombello entro il 31 dicembre. Il sito di Mombello attualmente produce soprattutto assi da stiro e stendibiancheria per il mercato consumer. Prosegue il comunicato della proprietà: “negli ultimi anni, malgrado i cospicui investimenti, a causa della concorrenza agguerrita e di una contrazione dei volumi di produzione, non è stato possibile realizzare l’incremento degli utili richiesto dal modello di business attuale”. Nell’ambito di questa ristrutturazione aziendale, a Mombello “55 posti di lavoro risulteranno in esubero. In collaborazione con i Rappresentanti dei Lavoratori e con i Rappresentanti Sindacali, Freudenberg svilupperà un piano per supportare i colleghi di Mombello nel trasferimento a Monselice, o per concordare un piano di sostegno che vada oltre i requisiti minimi di legge. Tutti i dipendenti che non saranno coinvolti nel trasferimento riceveranno una buonuscita e supporto nella ricerca di un nuovo impiego”. Le prime avvisaglie si erano avute già alla fine dello anno scorso, quando per motivi mai chiariti, la direzione della Framar/Gimi aveva deciso ci cessare la produzione di scale in ferro ed in alluminio, prodotto che negli addietro aveva portato la Framar ad essere leader nazionale del settore. Ora è arrivata la doccia fredda della chiusura dello stabilimento di Mombello per accentrare tutta la produzione nello stabilimento di Monselice. Tra le prime reazioni quella del sindaco di Casale Federico Riboldi che ha dichiarato: “Apprendo ora la notizia della chiusura dello stabilimento di Mombello da parte del gruppo Freudenberg, multinazionale tedesca. Siamo di fronte all’ennesimo sfregio nei confronti del territorio operato da multinazionali che non si fanno scrupolo, in questo periodo di crisi profonda, di rendere incerto il futuro di 55 famiglie. Come stiamo facendo per altre crisi che coinvolgono il territorio, e con i colleghi sindaci interessati, dialogheremo con il sindacato, studiando azioni comuni anche di forte impatto mediatico.” Il funzionario della FIOM-CGIL che segue il territorio di Casale e Valenza Maurizio Cantello presente all’incontro con la proprietà ci riferisce: “nel corso dell’incontro con la proprietà abbiamo ribaltato la tesi della proprietà, la quale sostiene che l’azienda di Mombello non ha futuro” e poi prosegue “Abbiamo dimostrato che l’azienda negli anni scorsi ha avuto difficoltà ad ottimizzare la produzione, ma negli ultimi anni sono stati raggiunti degli obiettivi. Successivamente abbiamo chiesto di aprire un tavolo sindacale rispetto alla chiusura totale del sito produttivo, partendo dal merito, ragionando su una eventuale ristrutturazione o riorganizzazione aziendale”. La proprietà si è detta disponibile ad aprire un tavolo per analizzare nel merito la questione. Il Cantello ha concluso così: “se si tratta un problema di strategia aziendale (unificazione della produzione in un unico sito produttivo a Monselice) si tratta di un impresa disperata dal punto di vista sindacale. In ogni caso faremo di tutto per evitare la chiusura dello stabilimento di Mombello”. Il sindaco di Mombello Augusto Cavallo sull’argomento ha emesso un comunicato stampa nel quale scrive: “Il sindaco e l’amministrazione comunale di Mombello apprendono con sorpresa e stupore la notizia trapelata in mattinata e poi confermata dal comunicato ufficiale dell’azienda Freudenber con sede operativa in frazione Gaminella riguardo l’intenzione di sospendere le attività produttive definitivamente entro il 31 dicembre di quest’anno. Nessuna comunicazione da parte dell’azienda era stata anticipata e quindi lascia sconcertati apprendere la notizia così improvvisamente. Recentemente la multinazionale tedesca aveva provveduto a rinnovare le linee produttive ed ad assumere nuovi dipendenti per poter lavorare su tre turni giornalieri facendo pensare ad un futuro positivo per le maestranze occupate nel sito produttivo di Gaminella. La scelta di Freudenberg se portata a compimento produrrebbe degli effetti disastrosi sull’economia delle famiglie di tutta la Valcerrina. In occasione di una giunta dell’Unione dei Comuni della Valcerrina già in programma avremo occasione di condividere con gli altri sindaci la preoccupazione per la situazione e pianificare un intervento immediato coinvolgendo il sindacato alla ricerca di una soluzione per venire incontro alle necessità delle maestranze interessate”.
Pier Carlo Cavallo