Ai progetti per il futuro non serve solo slancio e dedizione ma anche cura costante e il progetto dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese finanziato dalla Regione Piemonte “In settimana, lungo il Po” è proprio questo.
Grazie a questo finanziamento sarà possibile effettuare interventi di manutenzione in diversi nuclei della “Foresta condivisa del Po piemontese”, nel tratto che fiancheggia il Po fra Crescentino e Valenza. Gli oltre settanta interventi di rigenerazione ambientale realizzati negli anni in trentatré comuni richiedono periodicamente attenzione: ad esempio l’area picnic adiacente al Centro di Educazione Ambientale “Cascina Ressia” a Crescentino oppure l’area di sosta presso la Grangia di Pobietto a Morano sul Po, nei pressi di una delle sedi operative dell’Ente-Parco, ma anche tante altre aree rimboschite e riqualificate, come l’area umida di Palazzolo Vercellese, proprio al margine della strada provinciale 31bis. Un impegno particolare è richiesto a Casale Monferrato dove è in corso il progetto “Vivere il Po”, cofinanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, che prevede vari interventi di miglioramento ambientale lungo le sponde in tutto il tratto urbano.
“In settimana, lungo il Po” dà frutti, perché sei persone vengono inserite nel mondo del lavoro, non solo prendendosi cura della “Foresta condivisa del Po piemontese” ma anche sensibilizzando i suoi fruitori sul valore di un ambiente sano e pulito.
I sei operatori, reclutati attraverso un bando emesso dai Centri per l’impiego, fanno parte di una graduatoria di persone disoccupate con requisiti di accesso prestabiliti (più di dodici mesi di disoccupazione e/o in carico ai servizi sociali) e lavoreranno per i prossimi sei mesi in forza alla Cooperativa Marcondiro, azienda aggiudicataria delle attività, coordinatrice ed esecutrice del progetto. Il loro è un gruppo interculturale, formato da due armeni, una giovane nigeriana e tre italiani; uno di loro conosce molto bene il territorio tutelato perché da anni svolge anche attività di volontariato proprio nelle aree protette.
Il lavoro consiste nel ripristinare sentieri, riparare staccionate, rimuovere i rifiuti lasciati da fruitori incauti, effettuare manutenzione agli arredi e alla segnaletica, eliminare la vegetazione infestante, intervenendo ovunque la “Foresta condivisa del Po piemontese” abbia bisogno di loro.
Per queste persone è un’occasione di reinserimento nel mondo del lavoro, per l’ambiente una buona soluzione che ne garantisce la prosperità: una buona notizia a vantaggio del bene comune.
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