CASALE – Antonio era convinto di potersi alzare dal tavolo del casinò quando voleva. Ma non lo faceva, perché quel tavolo lo faceva sentire importante e considerato, sia che i soldi li vincesse o meno. Peccato che con il passare degli anni capì di non aver perso solo un mare di soldi, ma anche se stesso. Per questo si è rivolto a San Patrignano dove con fatica è riuscito a lasciarsi alle spalle la sua dipendenza dal gioco. Oggi Antonio ha terminato il suo percorso di recupero, ma la sua storia continua ad arrivare al cuore di tante persone che potrebbero cadere nell’inganno del gambling.
Per questo San Patrignano ha scelto di raccontarla attraverso il format di prevenzione “Rien Ne Va Plus”, facente parte del suo progetto di prevenzione WeFree, che arriva domani 10 dicembre a Casale Monferrato all’istituto superiore “Cesare Balbo”.
“Rien ne va plus” è infatti un incontro/racconto adatto sia ai giovani che agli adulti, un format per fare riflettere chiunque abbia avuto a qualunque livello contatti con il problema del gioco d’azzardo. “Come tutti i format WeFree, anche questo avrà come colonna portante la testimonianza di chi il problema lo ha vissuto personalmente e, arrivato a fine percorso di recupero, sceglie di condividere la propria esperienza con gli altri – spiega la responsabile del progetto Patrizia Russi – La stessa metodologia viene applicata in questo format, ideato e realizzato dalla stessa Comunità grazie alla collaborazione con il dottor Mario Postiglione, esperto di gambling e riferimento terapeutico interno alla Comunità per gli ospiti accolti per dipendenza da gioco”.
Gli studenti potranno quindi conoscere la storia di Antonio e confrontarsi con Marco Freti, responsabile del percorso da dipendenza da gioco di San Patrignano, che sottolineerà i momenti cruciali di questa storia di dipendenza, traendone conclusioni che possano essere da spunto per gli studenti stessi, fornendo informazioni su questo fenomeno. Una storia di dipendenza che non tralascerà la dipendenza da internet, da cellulare e da social network, per condividere con i giovani sia le insidie che le potenzialità del mondo digitale.
La formula degli incontri di WeFree è quella del peer to peer, la comunicazione tra pari, con l’obiettivo di arrivare a toccare il cuore degli studenti e portarli a riflettere su se stessi e sulle proprie scelte di vita. È proprio con questo approccio che, dal 2002, i ragazzi della comunità portano in tutta Italia le loro testimonianze dirette raggiungendo ogni anno circa 50.000 studenti con il loro messaggio di uno stile di vita positivo.