Da lunedì 13 marzo, Piemonte dal Vivo (lunedì 13 marzo e martedì 14 marzo 2023| CASALE MONFERRATO – Teatro Municipale; mercoledì 15 marzo 2023 |ASTI – Teatro Alfieri; giovedì 16 marzo 2023| OVADA -Teatro Comunale Dino Crocco; venerdì 17 marzo 2023| NICHELINO – Teatro Superga e domenica 19 marzo 2023| CIRIÉ – Teatro Magnetti) porta nei teatri della regione uno spettacolo dedicato all’epica partita del mondiale di calcio del 1982. Davide Enia protagonista sul palco ne rievoca il ricordo, intriso di gioia, di quella vittoria. Ma quanto siamo cambiati noi, e il mondo, da allora? Cosa resta delle voci, delle gesta dei tanti protagonisti di quella avventura? Doppio anniversario: il quarantennale dell’epica partita allo stadio Sarrià di Barcellona, durante il Mondiale di calcio del 1982, e il ventennale del debutto dello spettacolo Italia-Brasile 3 a 2.
Per l’occasione Davide Enia ha deciso di tornare a confrontarsi con il testo originale, riproponendolo in una nuova versione: il mondo è cambiato, diverse sono le urgenze, i vuoti urlano più dei pieni, si profila un conflitto sociale durissimo, la pandemia e il lockdown hanno rimesso in discussione il teatro, la sua urgenza, il suo fine.
Italia-Brasile 3 a 2 opera su un doppio binario: la coscienza collettiva e la coscienza intima. La partita della Nazionale contro il Brasile diventa uno strumento liberatorio, il suo ricordo è intriso di gioia. Ma c’è anche qualcosa che appartiene a una dimensione più profonda, legata a doppio filo con l’essenza del teatro stesso: il rapporto tra i vivi e morti. La presenza degli assenti continua a vibrare da questa parte della vita, e i tanti protagonisti di questo testo oggi non ci sono più: è morto Pablito Rossi, è morto Enzo Bearzot, è morto Sócrates, è morto Valdir Peres, è morto lo zio Beppe. «Eppure i loro occhi – commenta Enia – le loro voci, le loro gesta continuano a ripresentarsi come presenze vive, scena dopo scena, parola dopo parola, gol dopo gol, schiudendo le porte dell’inesprimibile, invitando ad abbandonarci al mistero, permettendoci di scorgere ciò che brilla nel buio e non fa male».