Nel fine settimana appena conclusosi si sono svolti tra i comuni di Grana e Castagnole Monferrato, nell’Astigiano, e San Sebastiano Po, nel Torinese, gli eventi dal vivo organizzati per la quarta edizione di IT.A.CÀ Monferrato, una delle dieci tappe di IT.A.CÀ – Migranti e Viaggiatori, il primo Festival di Turismo Responsabile in Italia, premiato dall’Organizzazione Mondiale del turismo dell’ONU per l‘eccellenza e l’innovazione nel turismo ed arrivato alla sua dodicesima edizione.
Tema conduttore del 2020 è la Bio-diversità, che riguarda non solo l’ambito ecologico, ma in primis la società globale e il sistema socio-economico dominante.
Su questo tema si sono confrontati il 3 e 4 ottobre i partecipanti a IT.A.CÀ MONFERRATO, parte integrante del progetto culturale di aggregazione e di crescita territoriale CA’MON, promosso dalle associazioni culturali Confraternita degli Stolti e Il Picchio, mettendo in rete persone, realtà associative, istituzioni ed enti.
Sabato 3, in particolare, si è svolta la camminata naturalistica “sui sentieri del Ruché”, accompagnata dalle guide Anna Maria Bruno e Lucia Cane. Dodici chilometri attraverso il Monferrato astigiano per conoscere più da vicino le terre meravigliose del vino ruché e riflettere sulla necessità di tutelare la biodiversità grazie agli interventi di Franco Correggia, consulente scientifico, naturalista e specialista di flora collinare piemontese, del vignaiolo Dante Garrone, e all’incontro con un contadino speciale: il protagonista dello spettacolo del Teatro degli Acerbi “Il testamento dell’ortolano”, con protagonista Massimo Barbero, tratto da un racconto di Antonio Catalano, per l’adattamento e la regia di Patrizia Camatel.
Domenica 4, nella splendida cornice del Castello di San Sebastiano Po (TO), durante gli incontri del Giardino delle Parole, si sono condivise idee ed esperienze grazie agli interventi di Paolo Sassone, geologo e referente Piemonte Società Italiana di Geologia Ambientale – Sigea, sul progetto di geoturismo in Monferrato; Elisa Gallo, presidente di Bike Pride, FIAB Torino e cofondatrice di Bici-t; Riccardo Revello di Fiab Casale Monferrato; Daniela Fassino Italian Wine Travels – tour operator; Lucia Cane guida turistica e guida naturalistica; Elisa Brianni presidente cooperativa “Semi di Senape”, co-fondatrice di REMIX centro di riuso creativo, educatrice sociopedagogico e referente Scuole Naturali Piemonte; Emanuele Biggi, presentatore televisivo nella trasmissione Rai 3 GEO, comunicatore scientifico e fotografo naturalista; Gabriella Chiusano di Slow Food – Terra Madre sul progetto di Comunità; Pietro di Cascina Barbàn sul progetto contadino ad essa collegato.
Interventi durante Il Giardino delle Parole a cura di Collettivo Teatrale e Paolo Bonfanti Trio.
Nel corso della giornata è stato inoltre presentato il libro “Quando si andava in barca sul Po” di Claudio Marotto, Carlo Aletto, Mauro Percivalle; è stato illustrato in anteprima il Festival della Virtù Civica ed il Premio Luisa Minazzi Ambientalista dell’anno 2020; è stato infine presentato il film Paradis-e, di Francesco Cusanno, Flavio Giacchero e Luca Percivalle, per la regia di Francesco Cusanno e Luca Percivalle, dedicato a raccontare tre giorni di cammino dietro casa alla ricerca del Paradis-e, stato di coscienza e luogo popolare.
Il laboratorio per bambini “Come una volta…” è stato a cura dell’Associazione di Promozione sociale PENELOPE.
IT.A.CÀ MONFERRATO NON SI FERMA PERÒ QUI
IT.A.CÀ MONFERRATO non si ferma però qui. Nei mesi scorsi di questo anno contrassegnato dall’emergenza pandemica, è stata infatti portata avanti una intensa attività videodocumentaristica.
«Nei mesi scorsi – spiega Max Biglia, coordinatore di IT.A.CÀ MONFERRATO – l’emergenza sanitaria ci ha portato a confrontarci, sia a livello nazionale che locale, su come avremmo potuto realizzare il Festival. A seguito delle riflessioni scaturite, noi di IT.A.CÀ MONFERRATO abbiamo deciso di investire la maggior parte delle nostre risorse in un progetto documentaristico che raccontasse il territorio attraverso le persone che lo vivono. Così, appena ne abbiamo avuta la possibilità, abbiamo cominciato le riprese, lavorando all’aperto in contesti che fossero in sicurezza pur mantenendo una forte carica suggestiva. Abbiamo realizzato una serie di interviste che hanno coinvolto ospiti provenienti dall’alessandrino, dall’astigiano, ma anche dal resto del Piemonte, con l’obiettivo di abbattere le barriere mentali, promuovendo il Monferrato e tutti quei valori che mettono al centro le persone e che, per questo, sono universali. Mentre giravamo, il lavoro si è progressivamente evoluto ed arricchito grazie all’apporto di idee dei tanti che ci hanno motivato e sostenuto. Il risultato sono più di venti cortometraggi che da ottobre verranno diffusi, a cadenza periodica, su YouTube e sui nostri canali social».
Il ciclo di cortometraggi, da un’idea di Max Biglia con il videomaker Marco Balestra alle riprese e al montaggio, si intitola “La Fabula e l’Arbiciolù”.
La Fabula e l’Arbiciolù è infatti il racconto che si intreccia con una meravigliosa espressione dialettale che indica un individuo particolarmente ardito, vivace, intraprendente, con la voglia di “sconfinare”: «proprio ciò che ci occorreva in quel momento – prosegue Biglia – e che porterà tutti coloro che li vedranno a scoprire luoghi e culture attraverso modalità inconsuete, improvvisazioni, dialoghi dove comunque poter vivere l’emozione del viaggio in maniera unica e responsabile».
I cortometraggi verranno diffusi ogni giovedì alle ore 20,45, a partire da giovedì 8 ottobre, sul canale YouTube CA’ MON:
https://www.youtube.com/channel/UCqlB_x0Br9o3V1eeX8z88uA