Compirà 94 anni il prossimo 1° novembre Mons. Aldo Mongiano, nativo di Pontestura, appartenente alla Congregazione dei Missionari della Consolata, consacrato Vescovo nella chiesa di san Filippo a Casale il 5 ottobre 1975, Prelato di Roraima in Brasile dal novembre di quell’anno, e poi vescovo da quando divenne diocesi il 16 ottobre 1979 fino al 26 giugno 1996. Ho parlato a lungo lunedì con lui telefonandogli ad Alpignano, nella Casa dei Missionari, dove attualmente risiede e con grande amabilità e una straordinaria memoria Mons. Mongiano ha ripercorso la sua straordinaria conoscenza avvenuta trentacinque anni fa con Mons. Ersilio Tonini, che fu suo grande benefattore a Roraima. «E’ venuto due volte a Roraima – spiega – perché aveva avuto da un nostro missionario la conoscenza degli indios, che vivevano in grande povertà ed erano sfruttati dai fazenderos bianchi, che volevano che andassero via dalle terre per fare delle grandi praterie per i loro allevamenti. Mons. Tonini volle rendersi conto di persona e venne in Brasile girando per i villaggi e parlando con gli indios. I missionari gli hanno suggerito un piano per migliorare la situazione degli indios dando ad essi le mucche che avrebbero migliorato la loro condizione. Tornato in Italia, Mons. Tonini lanciò nel 1987 la grande campagna «Una vaca para o Indio» attraverso la Radio, la TV e Avvenire, che ebbe l’appoggio di Papa Giovanni Paolo II che mise una grossa offerta e scrisse anche un suo messaggio. Le offerte arrivate tramite Mons. Tonini alle Missioni della Consolata – prosegue mons. Mongiano – furono tantissime, tanto che si poterono comperare oltre 20.000 mucche. Della cosa si occupò un fratello laico che prospettò l’acquisto delle vacche dai fazenderos per la diocesi. Così fu fatto anche un buon prezzo e le mucche furono assegnate agli indios, una per famiglia, con l’impegno di restituire un vitello, quando fosse nato, per poterlo a sua volta assegnare ad un’altra famiglia. I fazenderos così rinunciarono al loro progetto, e per gli indios fu una ricchezza grande, con un beneficio sociale ed economico enorme, che così sono cresciuti nel benessere e anche nella fede, perché hanno visto l’espressione concreta della carità cristiana. Quella di Mons. Tonini è stata un’idea geniale, e quando tornò una seconda volta a Roraima e si incontrò con gli indios, questi lo accolsero con entusiasmo dicendogli: “Ah, Lei è il Vescovo delle mucche”! E’ stata una campagna commovente che ha coinvolto tutta l’Italia e ha fatto tanto bene ai poveri indios mapuxi e costituisce per me un grato e affettuoso ricordo con il card. Tonini. Io sono stato il primo vescovo della nuova Diocesi di Roraima, l’ultimo missionario – conclude mons. Mongiano – dopo di me i successivi due vescovi sono brasiliani».
paolo busto