MURISENGO – Da lassù si gode un panorama stupendo. “Lassù” è la Cascina Abele, dove ai primi di maggio gli alunni delle classi seconde e terze della secondaria di Cerrina e Murisengo si sono recati in visita. Gli scuolabus che si sono inerpicati lungo la stretta e ripidissima via che porta alla sommità del colle ove sorge la struttura – ora perfettamente riattata e rinnovata – hanno trovato ad accoglierli don Luigi Ciotti, pronto a salutare amichevolmente tutti coloro che ne scendevano, fossero insegnanti o allievi non importa, quasi a sottolineare, con sorridente semplicità e naturalezza, come l’accoglienza vada praticata anche nel quotidiano e non solo fatta oggetto di pur meritori discorsi. Proprio don Ciotti, insieme al responsabile Gabriele Zonca, il quale si occupa della conduzione della Cascina e delle relative attività, hanno guidato gli ospiti in una breve visita ai nuovi locali e illustrato loro le iniziative alle quali verranno adibiti. Tra queste, ad esempio, l’accoglienza di studenti di tutti gli ordini di scuola per momenti di studio, attività formative e culturali ad esso legate, visite didattiche e convegni. Dopo aver consumato una ricca colazione a buffet all’aperto, gli allievi e i loro insegnanti si sono recati nella sala convegni in cui don Ciotti, dopo una breve ma sentita introduzione di Gabriele Zonca, e partendo dalle domande dei ragazzi, ha a lungo parlato, toccando temi fondamentali legati alla società di oggi e alla crescita dei giovani. I ricordi della sua infanzia, di bambino migrante diremmo oggi (a Torino dal Cadore), della sua giovinezza, i riferimenti inevitabili al suo presente “blindato”, alla fondazione del Gruppo Abele, che festeggerà tra due anni il sessantesimo anniversario e di cui la Cascina è una delle sedi, e dell’associazione Libera, sono stati propedeutici all’approfondimento di argomenti forti, quali la migrazione dei popoli appunto, l’accoglienza in tutti i suoi aspetti, le dipendenze e le loro diverse tipologie, la corruzione, la mafia e molto altro ancora. Davvero non poteva esserci miglior insegnamento sulla via della legalità e, nel suo senso più ampio, dell’educazione civica.
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