CASALE – Alla sinagoga di Casale Monferrato anche quest’anno si festeggia Shavuot e, domenica 16 maggio, i fiori che caratterizzano questa ricorrenza si uniranno ancora una volta all’arte contemporanea. Una tradizione che dura ormai da 15 anni e che nel 2020 fu l’occasione di un ritorno nella sala di preghiera dopo il primo lockdown, quando, il 2 giugno, venne presentata Shaar Leatid di Angelo Castucci, un’opera grafica creata per questa occasione.
Shavuot è la festa ebraica che celebra il dono delle Tavole della Legge sul Monte Sinai ed è uso in questa data vestire di fiori le Sinagoghe, in particolare di rose. Del resto non è un caso che cada nel momento di massima fioritura primaverile e difatti quando Mosè ricevette i Dieci Comandamenti il monte stesso si ricoprì di fiori.
Quest’anno, in un allestimento che ha per titolo “Il Profumo delle parole”, saranno tre le opere esposte all’interno della Sinagoga, tutte e tre appartenenti alla collezione La Fondazione Arte Storia e Cultura Ebraica a Casale Monferrato e nel Piemonte Orientale ONLUS. Incontreremo nuovamente Shaar Leatid, ovvero “Porta per il futuro”, che colloca un mazzo di rose al centro del soffitto della sala di preghiera (dove si trova l’iscrizione in ebraico ‘Questa è la porta del cielo’). La seconda opera è Il Rabbino delle Rose di Emanuele Luzzati, creata per la Comunità Casalese nel 2006, in occasione di un Riso e Rose, anno in cui per la prima volta la sinagoga venne aperta al pubblico addobbata con rose per Shavuot. La terza opera sarà la parochet creata da Renata Boero per decorare l’Aron-Ha-Kodesh del tempio, ovvero l’armadio dove vengono custoditi i rotoli della legge. Si tratta di un drappo che riprende esattamente i colori della sala di preghiera.
Le tre opere saranno raccontate da Daria Carmi durante una visita guidata della durata di circa 30 minuti ad accesso gratuito. Le visite avranno luogo alle 11.30 – 15.30 – 16.30.