CASALE – La tragica notizia è irrotta, nelle case dei molti che lo conoscevano, questa mattina, destando vivo cordoglio: «Questa mattina all’alba, intorno le 5.30, è mancato don Dante Caprioglio». Avrebbe compiuto 97 anni il prossimo 15 gennaio. Aveva sempre goduto di ottima salute, fatta eccezione per gli acciacchi dell’età, e conservato sempre uno spirito operativo e attivo. Nessuna delle sue rughe sul volto aveva solcato la sua grande intelligenza e lucidità, e ne era la prova la forza d’animo e di spirito con la quale coordinava la sua amata società di calcio, il San Carlo.
Il Rosario sarà recitato domani sera, lunedì, alle 20.30 nella parrocchiale di Borgo San Martino, mentre martedì alle 14.30 nella Chiesa del Valentino, si svolgeranno le esequie.
Più volte in questi sedici anni, dopo la chiusura del collegio nel 2000, era stato ipotizzato uno spostamento dell’anziano salesiano, o al Valentino o a Torino, ma lui aveva sempre trovato un modo per restare legato al quel collegio diretto per quasi 50 anni. Tra i suoi amici e collaboratori c’era sempre stata la convinzione che il giorno che lo avrebbero trasferito sarebbe stato l’inizio di un triste epilogo. E la tremenda profezia non ha tardato a verificarsi. Negli ultimi mesi, infatti, la sua salute aveva iniziato a vacillare, tanto da costringere i salesiani, il 17 ottobre scorso, a trasferirlo nella Casa di Casale Monferrato. Si trovava ricoverato nel reparto di Medicina del Santo Spirito, quando è spirato.
Il 15 maggio scorso (un po’ in anticipo rispetto la data d’ordinazione che era il 30 giugno), nella Chiesa di San Martino di Rosignano che ha retto per 25 anni, aveva celebrato il 70° anniversario del suo sacerdozio. Nella parrocchia rosignanese gli fu dedicato un concerto d’organo del maestro Luca Solerio. Un riconoscimento particolarmente apprezzato dall’anziano sacerdote, visto che fu proprio lui a far restaurare l’antico organo del 1898.
Si era diplomato dai Salesiano del Valentino nel 1940, con una particolare passione verso gli studi filosofici, che aveva coltivato anche durante gli anni al Pontificio Ateneo salesiano di Torino. Si era poi laureato con una tesi sulla “psicologia femminile in Euridipe”.
Il 30 giugno 1946 fu ordinato sacerdote e dopo 10 anni arrivò al Collegio San Carlo di Borgo San Martino. Dopo due anni fu nominato preside e rettore del collegio, carica che ha conservato per oltre 60 anni. Nel 1963 la sua grande passione per lo sport, ed in particolare per il calcio, sfociò nella formazione di una squadra giovanile che fu iscritta al campionato Pgs e, nel 1964, a quello della FIGC.
Tifossissimo della Juventus e grande amico di Giampiero Boniperti, Don Dante ha dedicato tantissimi anni della sua vita allo sport e alla sua squadra di calcio. Fu un suo merito la costruzione del campo dal calcio, dell’illuminazione, del Palazzetto dello Sport, dei campi polivalenti, egli spogliatoi con il bar e gli uffici al piano superiore. Per 50 anni il suo San Carlo ha dominato le scene del calcio locale, distinguendosi per la serietà e per lo stile con il quale ha sempre affrontato gli impegni agonistici. Fu ispiratori di molti talenti calcistici del Monferrato, oltre di un grande centrocampista bianconero come Vinicio Verza.
Nel 2007 arrivò l’apice sportivo con la promozione al Campionato d’Eccellenza e la ricostituzione del Settore Giovanile. Negli anni a seguire la crisi economica non risparmiò nemmeno la squadra del collegio di Borgo San Martino e nemmeno la fusione con il Giarole riuscì ad evitare la rinuncia ad una Prima Squadra. L’attività è comunque proseguita con alcune squadre dell’attività di base che ancora oggi giocano sul terreno del mitico Don Bosco.
Come preside, invece, ha formato migliaia di ragazzi e retto per decenni quello che era uno dei collegi più esclusivi del Piemonte. Amava la letteratura, recitava la Divina Commedia a memoria.
Fino al 17 ottobre scorso, viveva ancora nella sua stanza del Collegio San Carlo e passava i suoi pomeriggi nel suo vecchio studio. Leggeva, si informava, riceveva i tanti amici ed ex allievi che a lui sono sempre stati molti legati e che gli hanno dato anche conforto, il 17 marzo 2001, quandò morì l’amato fratello don Arturo, a 88 anni.