CASALE – Finalmente il Sindaco Palazzetti si è arresa. L’ha fatto di fronte all’evidenza di un ospedale sempre più vituperato. L’ha fatto dopo l’ennesima mazzata che ha colpito il Santo Spirito, con l’annuncio della chiusura del reparto di Malattie infettive, struttura d’élite del nosocomio casalese. L’ha fatto aprendo, per la prima volta, alla possibilità di un dialogo con il Presidio Sanità, il comitato che fa riferimento perlopiù all’opposizione ma non solo, e al “Comitato per la difesa della salute dei Cittadini Monferrini” che già in passato, con l’aiuto delle forze politiche di centrodestra, ha raccolto oltre 7.000 firme per la difesa della Clinica Sant’Anna. Così il Primo cittadino ha annunciato che avrebbe partecipato all’incontro promosso dal Presidio, che si è svolto mercoledì sera a giornale già in stampa, durante il quale si è discusso dell’iniziativa del Comitato Regionale “Salviamo gli Ospedali” di una raccolta firme per l’indizione di un referendum abrogativo regionale del Dgr 1-600, a causa del quale il nostro ospedale rischia di chiudere. «Su argomenti di interesse generale come la Sanità è fondamentale che maggioranze e opposizione collaborino, ognuno secondo il suo ruolo, per il bene del territorio». Fino ad oggi non è stato così, ma speriamo che sia un primo passo verso un futuro migliore per la sanità monferrina.
Riboldi: Annus horribilis per il Santo Spirito
«Chiude “Malattie Infettive”, l’ultimo regalo del 2016 targato PD – è il commento del Presidio Sanità – A pochi giorni dal termine del 2016, “annus horribilis” per l’Ospedale Santo Spirito, ecco arrivare l’ultimo annuncio: il reparto Malattie Infettive chiuderà i battenti. E lo farà proprio in concomitanza con la fine dell’anno, costringendo i cosiddetti “casi complessi”, ovvero i malati con patologie gravissime, a migrare ad Alessandria per trarre cure mediche adeguate. La decisione arriva ancora una volta da Torino, dove la Giunta regionale guidata da Chiamparino e orchestrata in materia sanitaria da Saitta, ha deciso di accorpare in un’unica struttura complessa le Malattie Infettive del Quadrante Sud Est piemontese, ovvero l’insieme delle province di Alessandria ed Asti, nella sede dell’Azienda Ospedaliera: naturalmente Alessandria, governata dal PD. E pensare che il reparto in questione aveva da pochi anni subito un forte riammodernamento, all’interno del Santo Spirito, toccando quota dieci letti. Il doppio di quelli che aveva a disposizione il nosocomio di Alessandria. Notizie che lasciano ancora più l’amaro in bocca e che ci fanno urlare con ancora più forza. Siamo stanchi di essere lasciati soli nella nostra battaglia contro una sanità, anzi, una malasanità regionale che sta lasciando il Santo Spirito privo di tutte le sue potenzialità e che costringe i cittadini casalesi, trattati come abitanti di Serie B, a tragitti ingiusti per poter godere di quel minimo di Welfare richiesto. Il Sindaco Palazzetti fino ad oggi ha taciuto. Noi no».
Sindaco: «Decisione della Regione»
«La chiusura del reparto è parte del programma di riorganizzazione regionale che prevede lo spostamento ad Asti ed Alessandria dello stesso – ha detto il Sindaco Palazzetti – Tuttavia i letti ad alta tecnologia di infettivologia non saranno persi ma verranno destinati ai pazienti immuno-depressi di oncologia che necessitano di particolari precauzioni sanitarie, oltre che disponibili per eventuali ricoveri d’urgenza in caso di patologie infettive. Il provvedimento porterà quindi al potenziamento del reparto di oncologia (anche conosciuto come medicina 2, ndr) una priorità per Casale e il Monferrato. Me lo ha assicurato il direttore generale dell’Asl Gilberto Gentili già un mese fa».
Demezzi: «Sindaca smascherata»
Su Facebook l’ex sindaco Demezzi approfitta della notizia della chiusura del reparto per togliersi qualche sassolino. Lo ha fatto pubblicando la foto di un ritaglio di giornale di marzo scorso, etichettato come «Le solite frottole». Nell’articolo era riportato la preoccupazione dell’ex sindaco circa il pericolo di chiusura del reparto infettivi o del declassamento ad ambulatorio. Una possibilità che veniva smentita da Palazzetti. «Il reparto infettivi potrà perdere la Soc, ma non sarà certo depotenziato: avrà il primario a scavalco e continuerà a funzionare visto il crescente aumento di pazienti affetti da malattie contagiosa». Aveva detto.