MONTIGLIO MONFERRATO – “E’ un momento di tristezza, perché si chiude una comunità, ma anche di gioia, perché c’è il Signore Gesù e ci sono nuove sorelle: questa casa non rimane vuota e questo è un dono della Provvidenza”. Lo ha detto il vescovo mons. Gianni Sacchi sabato pomeriggio al Carmelo Mater Unitatis di Montiglio Monferrato presiedendo la celebrazione della Messa durante la quale ha salutato le tre monache di clausura, suor Maria Cristina, suor Emanuela e suor Agnese. Era la primavera del 1971, ha ricordato il Vescovo, quando, su interessamento del cardinale Michele Pellegrino, all’epoca Arcivescovo di Torino, da Firenze arrivarono ad Albarengo sette monache carmelitane di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, per intraprendere un cammino durato 54 anni. Una silenziosa presenza che ha arricchito la Diocesi con la preghiera e l’accoglienza. Purtroppo, però, la crisi delle vocazioni ha colpito anche questo ordine religioso: è significativo che l’ultima professione solenne risalga a 28 anni fa.
Le monache sono state salutate anche domenica pomeriggio al santuario di Crea, dove sono giunte per la prima volta grazie alla dispensa dalla clausura concessa dal Vescovo.
Alle religiose il Vescovo ha donato un’icona di Cristo Pantocratore e una statuina della Madonna di Crea.