CASALE – Riceviamo e pubblichiamo la lettera di commiato della Presidente di AFeVA, Giuliana Busto, dedicata al Vicepresidente e grande amico Giovanni Cappa (in foto) “compagno di tante lotte nella battaglia contro il mesotelioma” come spiega lei stessa. “L’aver perduto questa figura, così fondamentale per lo spirito della nostra Associazione, ci ha fatto riflettere ed abbiamo cosi compreso che lottare significa aprire il proprio cuore alla vita. Questo ci ha insegnato Giovanni: a non piegarci alle avversità e al dolore ma saper accogliere con coraggio la sofferenza che diventa così parte integrante del nostro cammino terreno” conclude la presidente di AFeVA.
“Carissimo Giovanni,
per come ti conosco sono sono convinta che questa uscita di scena, così silenziosa e pur così partecipata, ti sarebbe piaciuta tantissimo.
Immagino la tua espressione furbesca ed il tuo sorriso mentre ripeti “Quanti bali…” e lasci spiazzati tutti noi che ti vogliamo bene e non possiamo nemmeno piangerti, stringendoci in un unico dolore.
Avevi ragione tu: “La morte fa parte della vita” Ce ne accorgiamo ora con le prime gemme che spuntano in mezzo ai rami di un inverno appena dietro l’angolo che ci lascia un pianto senza lacrime e si ferma in gola e brucia come una ferita profonda.
Se questi semi non fossero morti gli alberi non avrebbero potuto esplodere come stanno facendo ora.
Tu, di questi semi ne hai sparsi veramente tanti! Con il tuo sorriso, le tue parole, la forza che sapevi tirare fuori sempre, e quel male, quella bestia maledetta, lo chiamavi “fastidio”.
Quante cose ci siamo raccontati, Giuanin! Quanti discorsi di vita e di “dopo vita”, fino ad arrivare alla foto scelta per esorcizzare il passaggio, il confine da una parte all’altra dell’infinito.
Mi aggiro per la casa, guardo i quadri appesi ai chiodi che hai piantato tu… “Ma ne hai ancora?” e le risate quando ho visto le pareti di casa tua…
Eh no che non ti lascio andare! Rimani qui. Fammi compagnia col tuo sorriso, le tue parole, la tua filosofia di vita dalla quale attingere sempre, specialmente in questi momenti di profondo smarrimento.
No, che non ti lascio andare, ho ancora bisogno di te per continuare la lotta! Sarai sempre con noi!
Verrò ancora a chiederti soluzioni e strategie da adottare quando diventerà difficile gestire tutto l’apparato…ti tirerò per la manica, non ho mica finito di rompere…”.
Giuli