CASALE (B.C.) – “L’incontro di questa sera non è un devoto ricordo di una persona che non c’è più perché, come tutte le grandi personalità, i frutti del suo operato si vedono nel tempo anche dopo la morte” sono le parole con cui il professor Maurizio Scagliotti ha aperto la serata organizzata dal Centro culturale Alberto Gai e dalla comunità locale di CL, in occasione del centenario della nascita del Servo di Dio don Luigi Giussani. L’incontro si è svolta lunedì 28 novembre alle 21 nel salone al secondo piano del Castello del Monferrato.
Dopo il saluto iniziale dell’Assessore alla Cultura e all’Istruzione del Comune di Casale Monferrato Gigliola Fracchia che ha ringraziato gli organizzatori dell’evento ed ha ribadito come il tema affrontato sia di capitale importanza, hanno preso la parola il vescovo di Casale Monferrato Gianni Sacchi ed il professor Ezio Delfino, dirigente scolastico e presidente Disal, che hanno provato ad affrontare il delicato tema dell’educazione dei giovani e del bisogno di testimoni della fede carismatici come don Luigi Giussani.
“Don Giussani è stato un grande prete, un testimone autentico della sua fede e per questo è diventato un appassionato educatore alla vita”, ha detto Monsignor Sacchi, che ha evidenziato come don Giussani sia stato un educatore e un maestro, una figura affascinante per i giovani che, in un periodo storico difficile e anche ostile al messaggio cristiano, ha messo al centro della sua proposta la figura di Cristo e la possibilità di vivere una vita piena e lieta anche nel complicato mondo di oggi.
Più personale è stato l’intervento del professor Ezio Delfino, la cui vita è stata segnata in modo indelebile dall’incontro con Don Giussani. Tra i numerosi episodi da lui raccontati spicca quello nel quale il fondatore di CL gli chiede se vuole essere veramente cristiano. Inizialmente Delfino rimane quasi “contrariato” in quanto lui si riteneva già un buon cristiano, ma accoglie comunque la sfida che lo porta poi alla scelta di consacrare la propria vita a Cristo tramite il cammino dei Memores Domini (associazione di laici consacrati, nata all’interno del movimento di CL).gli ha ricordato inoltre come il suo sogno d’infanzia fosse quello di fare l’Ispettore Forestale, arrivando anche a vincere un concorso per praticare questa professione. Tuttavia quando Giussani gli disse: “Ezio, le foreste sono già da sole la gloria di Cristo, ma nella scuola se non ci siamo noi la gloria di Cristo non la incontra nessuno”, egli accettò subito, arrivando a comprendere la sua vera vocazione: testimoniare la bellezza del cammino cristiano tra studenti e professori. “Era così sfidante, provocante e anche corrispondente al mio cuore questo tipo di proposta che anche il mio supposto sogno di giovinezza perdeva di significato”.
Delfino ha poi raccontato come l’incontro con il don Gius lo abbia portato a giudicare tutta la realtà e ha affermato che la capacità educativa di una famiglia avviene spesso a tavola, quando i membri si aiutano a dare un giudizio sugli avvenimenti che accadono.
A conclusione dell’incontro Elisa Patrucco, presidente del Centro Culturale Alberto Gai, ha consegnato al sindaco di Casale Federico Riboldi le tante firme raccolte per intitolare a don Giussani una via o una piazza e la richiesta è stata da lui accolta con grande entusiasmo.
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