Il conducente di un portavalori è stato ucciso lunedì sera per derubarlo del denaro che portava al sicuro e ritrovato a Gabiano. Settemilacinquecento euro. Ma è questo il prezzo di una vita? No, fossero pure stati settemilacinquecento miliardi di euro, non sarebbe stato neanche quello il prezzo di una vita.
Gesù fu tradito per 30 denari, il salario di un mese, quando un denaro era la paga di un contadino per una giornata di lavoro. Qualcosa come 1.000 euro al giorno d’oggi.
E quanti non hanno nemmeno il necessario per comperare il pane? Un miliardo di uomini, i più poveri tra i poveri, hanno a disposizione l’equivalente di un euro al giorno.
Subito i carabinieri di Vercelli hanno arrestato il balordo assassino, che aveva preso il furgone e aveva ancora con sé il malloppo.
Ma quanto vale una vita? Il suo valore è immenso, perché è proiettata nell’eternità nella gioia di poter essere nel cuore di Dio.
Per questo c’è un’enorme tristezza per questa vittima, che aveva appena 37 anni e che si è visto troncare il suo progetto di vita e i suoi affetti, per un motivo abbietto e crudele.
E c’è pure tanta tristezza per le vite spezzate dall’odio della guerra, dalla follia del dominio economico, dalla sopraffazione dei potenti e dei prepotenti.
Solo l’amore può salvarci da questa insensatezza e trovare nella fede in Cristo l’esempio di chi ha donato la sua vita per ciascuno di noi perché noi costruiamo una società più giusta e solidale.