CASALE – Oltre i numeri del Family Day: dalla più grande “piazza” di Roma il segnale forte di chi, nel Paese, chiede che “la famiglia non sia un istituto ultimo e negletto della società italiana”. Il terzo Family Day mette la politica davanti alle proprie responsabilità: “Al momento delle elezioni dovremo ricordare chi si è messo dalla parte della famiglia e dei bambini e chi se ne sarà dimenticato, rendendo possibile la pratica dell’utero in affitto” o della stepchild adoption, ha ricordato Massimo Gandolfini, leader del comitato “Difendiamo i nostri figli”. Al Circo Massimo una grande festa delle famiglie italiane, ma anche una manifestazione di civile dissenso e assunzione di responsabilità, nello spirito della Costituzione repubblicana. E senza contrapposizioni con altre piazze
E alla fine la risposta c’è stata. Un milione, due milioni? Che importa? All’inevitabile e inutile balletto delle cifre, fa da sfondo un Circo Massimo stracolmo di gente, famiglie giovani e meno giovani, tantissimi bambini di tutte l’età, disabili, nonni e nonne. Un fiume di gente che da tutta la Penisola è giunto a Roma, dopo ore di viaggio, riversandosi in quella che fu la sede dei giochi sin dagli inizi della storia dell’Urbe, situata tra il Palatino e l’Aventino. Ma oggi al Circo Massimo non c’è stata solo festa, ma anche manifestazione di dissenso e assunzione di responsabilità. E senza contrapposizioni con altre piazze.
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