ALESSANDRIA – Il mondo del calcio piange la scomparsa di Giorgio Tinazzi, 82 anni, storico giocatore che è stato tra i protagonisti del calcio italiano negli anni ’50. Nato a Milano il 21 giugno 1934, è cresciuto nelle giovanili dell’Inter e con la maglia nerazzurra ha esordito in Serie A il 1 maggio 1955 nel match interno con il Catania. L’anno dopo il centrocampista milanese è giunto all’Alessandria dove è rimasto dal 1955 al 1957, con 46 presenze ed 11 gol. Poi li ritorno all’Inter prima di indossare le maglie di Verona, Udiene e Modena. Dal 1964 al 1967 è stato giocatore importante e capitano del Palermo, collezionando 91 presenze e 17 gol. La carriera l’ha finita al Casale, indossando la maglia nerostellata dal 1967 al 1970.
In questi anni è stato un vero maestro di calcio e dirigente, anche in una piccola realtà calcistica del comprensorio come il Monferrato.
Il rosario sarà recitato venerdì, alle 19, nella chiesa di Sant’Alessandro ad Alessandria, i funerali sabato.
SEGNARE UN GOL E NON SAPERLO – Salvatore Geraci (La Repubblica)
Segnare un gol e non saperlo. Minuti della propria vita bruciati per un incidente di gioco. Capitò a Giorgio Tinazzi, centrocampista con piedi buoni e fiuto del gol, protagonista del Palermo tra il 1964 e il 1967. Il Palermo riceve il Potenza. Appena entrato, Tinazzi prende un colpo in testa, dice di stare bene, in effetti è in trance. La sua memoria torna a quando giocava nell’ Udinese, in serie A, quattro anni prima. È lui comunque a realizzare il gol decisivo al 34′ (2-1 il risultato). Ma pensa di avere segnato per l’ Udinese. Guarda infatti la sua maglia, si rivolge al compagno Raffin e gli dice: «Ma perché non abbiamo i colori bianconeri?». Raffin avverte i medici ma a quei tempi non era possibile sostituire i giocatori. Tinazzi prenderà coscienza negli spogliatoi. Per oltre quaranta minuti ha corso, giocato e segnato per l’ Udinese.